La storia del Santo di Thiene
La località del Santo o del Buscheto richiama un miracolo del 1382, secondo il quale un giovane avrebbe trovato lungo la strada un’ostia da cui scaturiva sangue vivo. Nel 1932 divenne curazia autonoma con territorio proprio; nel 1943 parrocchia.
La località del Santo o del Buscheto richiama un miracolo del 1382, secondo il quale un giovane avrebbe trovato lungo la strada un’ostia da cui scaturiva sangue vivo.
In quel luogo fu edificata una chiesa intitolata al Corpus Domini.
L’appellativo “il Santo” fu poi attribuito a sant’Antonio di Padova.
Alla visita del vescovo Barozzi, la chiesa era ridotta a ricovero per i pellegrini che nella festa annuale salivano a Santa Maria del Summano. Nel 1668 la chiesa era di diritto della comunità di Thiene.
Nelle relazioni delle visite successive se ne ricorda l’intitolazione a Cristo Redentore, all’Ascensione di Cristo, forse per la presenza di una pala d’altare con questo soggetto, e a sant’Antonio.
Per evitare confusioni, nel 1930 il vescovo Elia Dalla Costa dispose che sia il Santo Sacramento che sant’Antonio di Padova fossero considerati titolari.
Restaurata interamente nel 1901, la chiesa del Santo divenne curazia sussidiaria nel 1908.
Sistemata la facciata nel 1914, l’edificio fu poi alzato e allungato.
Nel 1932 divenne curazia autonoma con territorio proprio; nel 1943 parrocchia. Nel 1958 ebbe luogo un radicale restauro e ampliamento della chiesa e venne ricostruito il campanile.