La storia di Sant'Andrea di Campodarsego
Fino al 1926 Sant’Andrea di Campodarsego si chiamava Sant’Andrea di Codiverno. Il paese prese il nome dall’apostolo titolare dell’antica pieve di epoca pre-longobarda. Nel 1894 venne inaugurato il nuovo campanile e nel 1898 fu posta la prima pietra del nuovo tempio, inaugurato nel 1904.
Fino al 1926 Sant’Andrea di Campodarsego si chiamava Sant’Andrea di Codiverno.
La “curte de Ivernus” che con molti altri beni il vescovo Orso nel 1026 aveva donato al monastero di San Pietro di Padova, comprendeva il territorio di Codiverno e quello di Sant’Andrea, dove c’era il castello.
Il paese prese il nome dall’apostolo titolare dell’antica pieve di epoca pre-longobarda.
Nella decima papale del 1297 Sant’Andrea risulta essere una delle sei chiese dipendenti dalla pieve di San Prosdocimo, poi chiamatasi Villanova.
La prima visita vescovile del 1430 e poi la seconda del 1572 trovarono che il beneficio di Sant’Andrea era unito a quello di San Giacomo di Codiverno, una chiesa esistente nel 1139 e di cui non si sentirà più parlare a partire dal 1587.
A questa zona era molto legata Speronella Dalesmanini, donna di molti mariti (tra cui Ezzelino II il Monaco), il cui figlio Jacopo di Sant’Andrea di Codiverno è citato da Dante nell’Inferno tra gli scialacquatori.
La chiesa di Sant’Andrea risulta nel 1875 cadente: venne restaurata ma il vescovo Callegari la giudicò nel 1888 «bassa, umida, irregolare».
Nel 1894 venne inaugurato il nuovo campanile e nel 1898 fu posta la prima pietra del nuovo tempio, inaugurato nel 1904.
Fu consacrata nel 1925 prendendo come contitolare la Madonna di Lourdes, a cui nel 1922 era stata costruita una cappella con la grotta. Nel 2004 il tempio è stato oggetto di un’accurata sistemazione interna.