La storia di Megliadino San Fidenzio

La storia di Megliadino San Fidenzio

Il vescovo Gauslino, nel 970, fece trasferire nella pieve di Megliadino il corpo del terzo vescovo di Padova, san Fidenzio, scoperto a Polverara. Per accoglierne le spoglie, tuttora venerate nella cripta del tempio attuale, fu edificata una chiesa-fortezza, difesa da un fossato e da torri, facendone il principale centro religioso del Montagnanese a riaffermazione del dominio di Padova sul territorio, confinante con la diocesi veronese.

Nel 13° secolo, la chiesa fu ristrutturata in stile romanico a tre navate e campanile davanti alla facciata, con il contributo di Beatrice d’Este regina d’Ungheria. Il 14 ottobre 1595 il vescovo Corner riaprì l’arca di san Fidenzio e fece rivestire le spoglie con bianchi abiti pontificali. La chiesa subì nei secoli varie trasformazioni. Per far posto al cresciuto numero di fedeli nel 1888 iniziarono i lavori di ampliamento che, anche a causa delle cattive condizioni statiche, si trasformarono in un completo rifacimento dell’edificio in stile neoromanico. Nel 1927 la chiesa fu dichiarata monumento nazionale ed ebbe il titolo di arcipretale; nel 1950 fu consacrata. In questi ultimi anni sono stati restaurati i beni artistici rimasti dopo il furto sacrilego subito nel 2001. È in progetto il risanamento delle fondamenta.

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