La storia di Luvigliano
Il titolare della pieve, san Martino, compare per la prima volta in un atto di donazione del 1132. La chiesa primitiva fu ricostruita nel 1474 dal vescovo Jacopo Zeno. Il tempio fu consacrato nel 1795. Un secolo dopo, dal 1847 al 1854, la chiesa fu rinnovata, in stile romanico, come il campanile a torre, inaugurato nel 1852.
Tra le pievi e le chiese della diocesi di Padova che i vescovi Benno e Odone, messi regi a Verona, il 14 marzo 1077 presero sotto la protezione regale c’era anche quella “de Luviglano”.
Quando, il 27 luglio 1124, il vescovo Sinibaldo donò all’abbazia di Praglia la chiesa di Tramonte con le sue spettanze, si riservò la terza parte della decima di Luvigliano.
Il titolare della pieve, san Martino, compare per la prima volta in un atto di donazione del 1132.
La decima papale del 1297 riferisce che dalla pieve di Luvigliano, guidata dall’arciprete Giovanni coadiuvato da un chierico, dipendevano Torreglia, Galzignano e Valsanzibio.
La chiesa primitiva fu ricostruita nel 1474 dal vescovo Jacopo Zeno, in un luogo diverso da quello originario, che lì edificò la residenza estiva dei vescovi padovani. Il tempio fu consacrato nel 1795.
Un secolo dopo, dal 1847 al 1854, la chiesa fu rinnovata, in stile romanico, come il campanile a torre, inaugurato nel 1852. Recentemente è stato sistemato il piazzale della chiesa, dotato di un nuovo impianto di illuminazione.