La storia di Guia San Giacomo
La storia di Guia San Giacomo si intreccia strettamente a quella della "sorella" Guia Santo Stefano. Le due comunità, il cui territorio si insinua in quello della diocesi di Vittorio Veneto, furono divise solo nel 1674 da san Gregorio Barbarigo. La chiesa, cinquecentesca, fu ricostruita nell'Ottocento e riparata dopo la Grande guerra.
La parte dell’antica pieve di Santa Maria di Valdobbiadene che si insinua nella diocesi di Vittorio Veneto, l’antica Ceneda, è divisa nelle due parrocchie di Guia San Giacomo e Guia Santo Stefano.
Nell’elenco delle pievi e delle regole del trevisano Quarterium ultra Cagnanum, risalente al 1314, il nome Guia era attribuito soltanto a San Giacomo. Al contrario di quanto avviene nell’estimo papale del 15° secolo, quando Santo Stefano risultava avere giurisdizione su tutto il territorio, che ebbe un unico centro religioso fino al 1674, prima Santo Stefano poi San Giacomo.
Entrambe le chiese conservavano il Santissimo e il parroco nelle feste celebrava alternativamente nell’una e nell’altra chiesa.
Fu san Gregorio Barbarigo, nel 1674, a dividere il territorio di Guia in due parrocchie distinte.
La prima chiesa di San Giacomo fu consacrata nel 1520 e ricostruita tra il 1829 e il 1853. Danneggiata da eventi bellici, fu riparata e nel 1926 fu consacrato l’altare maggiore. Il campanile, di costruzione recente, fu inaugurato il 30 dicembre 1972.