La storia di Fiumicello
Una chiesa dedicata a Santa Giustina faceva parte dei beni appartenenti all’omonimo monastero padovano nel 1123. Nel 1593, quando il vescovo Alvise Cornaro la visitò, era dedicata da secoli a San Nicola ma ancora soggetta al monastero. Nel 1760 iniziò la costruzione di un nuovo edificio in stile barocco corretto, terminato quattro anni dopo.
La chiesa di Fiumicello dedicata a Santa Giustina faceva parte dei beni appartenenti all’omonimo monastero padovano che nel 1123 papa Callisto II aveva preso sotto la sua protezione.
La medesima titolazione compare anche in documenti vaticani del 1145 e 1164.
Come chiesa di San Nicola di Fiumicello, sempre soggetta al monastero di Santa Giustina, compare invece nel 1297.
Difficile sapere se nel corso degli anni fosse avvenuto il cambio di titolare o se il monastero che ne era proprietario ne avesse in origine inglobato il patrono. Sta di fatto che ritroviamo il titolare San Nicola (o San Nicolò) anche in atti del 15° e 16° secolo.
Nel 1593, quando il vescovo Alvise Cornaro la visitò, era ancora soggetta a Santa Giustina, ma sul finire del Seicento l’investitura del suo rettore spettava al vescovo.
Nel 1760 iniziò la costruzione di un nuovo edificio in stile barocco corretto, terminato quattro anni dopo.
La chiesa dal 1740 custodisce le spoglie di san Costanzo martire, donate dal veneziano Giuseppe Callegari.
Fiumicello ha dato i natali al vescovo cappuccino Andrea Giacinto Longhin, proclamato beato nel 2002.