La storia di Campo San Martino
La storia di Campo San Martino
Di epoca altomedioevale, Campo San Martino viene nominato per la prima volta in un’investitura del 1130, mentre si deve aspettare il 1297 per trovare traccia nei documenti della chiesa intitolata al vescovo di Tours. Era soggetta alla pieve di Curtarolo, ma era una chiesa povera, tanto che i sui rettori vennero più volte esentati dal pagamento. Il Brenta era un’importante risorsa economica per la comunità, che vi praticava i commerci e il trasporto della ghiaia, ma anche un pericolo per le frequenti inondazioni. Fu a seguito di una di queste che, nel 1535, la chiesa venne distrutta; il parroco si trasferì nel vicino convento di San Lorenzo. Venne ricostruita tra 1580 e 1587 e ampliata (o meglio riedificata, stando alle parole del cardinale Rezzonico del 1746) nella prima metà del Settecento. Il campanile, che ricorda una guglia del duomo di Milano, è del 1906 ed è in programma il suo restauro. Negli ultimi anni sono state ristrutturate le altre strutture parrocchiali, dall’asilo all’ex canonica. Quest’ultima, trasformata in patronato, ospita la biblioteca parrocchiale e il museo della civiltà contadina.