Le opere d'arte di Anguillara Veneta
L’altare maggiore della chiesa parrocchiale di Anguillara, vero gioiello di arte scultorea barocca, porta la firma dello sculture padovano Antonio Bonazza. L’oratorio dedicato alla Vergine addolorata, venerata da sempre dagli abitanti di Anguillara come la “Madonna del capitello”, custodisce un’antica Pietà opera di artisti salisburghesi.
L’altare maggiore della chiesa parrocchiale di Anguillara, vero gioiello di arte scultorea barocca, fu realizzato nel secondo quarto del 18° secolo dalle abili mani dello sculture padovano Antonio Bonazza, che lo scolpì usando marmi policromi.
Sue sono anche le statue, in marmo bianco, raffiguranti san Pietro e san Paolo poste ai lati dell’altare.
Di ambito veneto è anche il dipinto, collocato nella parete destra della navata, raffigurante sant’Andrea con san Pietro e sant’Antonio di Padova risalente alla metà del Seicento.
Un altro piccolo tesoro d’arte settecentesca è l’angelo che siede sulla cimasa che sovrasta l’altare di San Gaetano nella parete destra della navata. Realizzato in gesso da maestranze locali, si caratterizza per la plasticità del modellato e la naturalezza della posa.
Andrea, l’apostolo pescatore che nel medioevo diventa il santo guerriero patrono dei cavalieri, è il protagonista anche dell’affresco con la Crocefissione di Sant’Andrea, dipinto nel 1955 sulla parete sinistra del presbiterio da Armando e Galliano Migliolaro. Sullo sfondo di un cielo livido si svolge il martirio del santo che viene crocifisso su una croce a forma di X, il suo principale attributo iconografico.
Nessuna fonte parla di questo tipo di croce come strumento di morte. Probabilmente deriva dall’immaginazione popolare che leggeva negli Atti del santo la sua volontà di essere legato a una croce diversa da quella di Gesù.
L’oratorio dedicato alla Vergine addolorata, venerata da sempre dagli abitanti di Anguillara come la “Madonna del capitello”, custodisce un’antica Pietà.
La scultura, creata da artisti salisburghesi tra il 1415 e il 1420, è realizzata in gusstein, sorta di pietra artificiale fatta di gesso, calce e sabbia.
Il soggetto iconografico, di matrice tedesca, è riconducibile al “vesperbild”, che significa “immagine del tramonto” e indica una serie di gruppi scultorei, perlopiù in legno dipinto, che rappresentano la Madonna seduta con in grembo il corpo esanime di Gesù.