Domenica 14 iniziano i pellegrinaggi vicariali alla porta santa del Duomo
Lungo la quaresima, i vicariati attraverseranno la porta santa del Duomo: s'inizia domenica 14 febbraio con Abano, Campagna Lupia, Piove di Sacco, San Giorgio delle Pertiche e Vigonovo. I pellegrinaggi si concluderanno domenica 13 marzo.
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«È in divenire questo giubileo straordinario della Misericordia». Così mons. Renato Marangoni, vicario episcopale per la pastorale e nuovo vescovo della diocesi di Belluno Feltre, definisce questo tempo di grazia per la chiesa voluto da papa Francesco e poi tradotto localmente nelle singole diocesi. Per Padova questo sta significando una ricchezza di eventi e di incontri che stanno avvenendo attorno alle aperture delle porte della misericordia. Il tempo di quaresima, in particolare, sarà caratterizzato dai pellegrinaggi giubilari alla porta della Cattedrale. Per ciascuna delle cinque domeniche sono invitati alla preghiera e all’incontro col vescovo Claudio i fedeli di alcuni vicariati per celebrare insieme l’eucaristia alle 16 in Duomo e quindi trascorrere alcuni attimi all’insegna della condivisione.
I vicariati cittadini hanno già potuto vivere quest’appuntamento domenica 13 dicembre in occasione dell’apertura della porta della misericordia in Cattedrale. Domenica 14 febbraio, la prima di quaresima, sono invitati i vicariati di Abano Terme, Campagna Lupia, Piove di Sacco, San Giorgio delle Pertiche e Vigonovo; il 21, Arzergrande, Caltrano, Legnaro, Maserà Montegalda, Pontelongo e Villanova; il 28, Agna, Crespano del Grappa, Dolo, Lusiana, Monselice, Quero-Valdobbiadene, Vigodarzere; il 6 marzo, Cittadella, Este, Lozzo atestino, Selvazzano, Teolo, Valstagna-Fonzaso, Villa estense-Stanghella; infine domenica 13 marzo, Asiago, Conselve, Limena, Montagnana, Thiene e Vigonza.
«L’importanza di questi eventi è che possiamo farli diventare espressione e manifestazione di una consapevolezza che abbiamo, e cioè che il dono della misericordia di Dio è gratuito e passa attraverso l’incontro con Gesù Cristo, e con il nostro essere suoi discepoli – sottolinea mons. Marangoni – Non sono semplicemente gesti che facciamo, o una “cerimonia” cui partecipiamo. Il vescovo Claudio l’ha sottolineato molto bene: si dovrebbe preparare, vivere e continuare a vivere quest’incontro anche con l’esercizio delle opere di misericordia. Mettendo quindi in atto il vangelo e lasciandosi sorprendere dalla misericordia di Dio».
Sono tre gli impegni concreti che il vescovo Claudio ha indicato alle comunità parrocchiali per vivere in maniera piena il giubileo in occasione del pellegrinaggio vicariale in Cattedrale: l’invito a riscoprire quanto necessario e rigenerante sia il perdono di Dio che viene donato nel sacramento della riconciliazione, seguendo la proposta di un triduo della Riconciliazione, ossia un tempo prolungato di preghiera, silenzio e ascolto della parola di Dio nei giorni precedenti il pellegrinaggio. In secondo luogo l’invito a vivere concretamente le opere di misericordia corporali (dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti) e spirituali (consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti). Alle opere di misericordia, secondo le intenzioni del vescovo, saranno destinate anche le offerte raccolte durante le messe giubilari. Terzo impegno: leggere e approfondire il vangelo di Luca in tutti i luoghi della vita. Personalmente, in famiglia, nei gruppi, in comunità. «Altro aspetto importante del pellegrinaggio giubilare – sottolinea il vicario – è che lo si vive assieme. È un invito a essere comunità cristiana che è sorpresa del dono di misericordia del Padre e si fa accogliente. Il pellegrinaggio non è un atto individuale ma nel concerto del proprio vicariato offre la possibilità di incontrarne altri».