Non solo filo spinato… C'è un'altra Ungheria che sostiene i profughi
È successo alla frontiera con la Serbia come a Budapest, alla stazione ferroviaria di Keleti. Ci sono tanti cittadini che non stanno a guardare e portano nei punti di raccolta beni di prima necessità. È un lavoro di accoglienza animato da tante persone: focolarini e amici di Sant’Egidio e di Taizé, Caritas e Ordine di Malta. Anche i gesuiti in prima linea.
Dalla mezzanotte del 15 settembre la frontiera sud dell’Ungheria con la Serbia si è completamente chiusa. Nessuno più riesce a passare. Un vero e proprio tappo al flusso dei migranti che continuano ad accalcarsi alla frontiera. Anche il tratto ferroviario è stato bloccato da un cancello e il confine è pattugliato ogni 25 metri dall’esercito lungo un tratto ritenuto “ragionevole”. È il risultato delle nuove norme decise dal governo di destra di Viktor Orbán per modificare la legge sull’immigrazione e far fronte...