Migranti, sono 800 le persone salvate con i "corridoi umanitari"
“Corridoi di pace”: i promotori del progetto ecumenico dei “corridoi umanitari” rispondono così alle polemiche di questi giorni sul soccorso di profughi in mare da parte delle Ong. Un’alternativa c’è: sono i viaggi della speranza, un programma di pace, di convivenza e di integrazione che permette di guardare al futuro, hanno sottolineato Paolo Naso, coordinatore del programma rifugiati e migranti Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), e Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, nel corso del briefing di benvenuto organizzato in occasione dell’arrivo di 68 profughi siriani giunti con un regolare volo di linea dal Libano.
Ad avvalorare questa buona pratica nel corso della conferenza stampa è stato il viceministro agli Esteri, Mario Giro: “Sulle polemiche relative alle operazioni di salvataggio in mare, la linea del governo è quella di non lasciar morire nessuno. E chi, come le Ong, ci aiuta a perseguire questo obiettivo è il benvenuto. La soluzione sono i corridoi umanitari: perché nessuno dovrebbe essere costretto a morire nel deserto o in mare”, ha affermato Giro, ricordando come la Francia sia in procinto di aprire un altro varco. “Come italiani siamo orgogliosi di aver iniziato questa strada, una strada di futuro”, ha concluso Giro.
Paolo Naso, che era sullo stesso volo Alitalia e che con i profughi ha condiviso a Beirut l’attesa prima della partenza, ha notato: “Ieri sera queste persone hanno riconquistato la libertà di programmare la loro vita. E’ un grande risultato!
Con 800 arrivi in poco più di un anno abbiamo dimostrato che i corridoi si possono fare, ma abbiamo anche dimostrato che con la collaborazione di tutti si può fare integrazione. E’ questo quello che oggi celebriamo”.
Donatella Candura del Dipartimento Libertà civili del Ministero dell’Interno, ha tenuto a ringraziare tutti coloro che rendono possibile “da dietro le quinte” questo progetto, a cominciare dalle forze dell’ordine: “Grazie alla sinergia tra i vari uffici siamo riusciti a creare questo spazio di protezione, speriamo che in futuro possano essere incrementate le vie di accesso sicure e legali verso il nostro paese”.
Con gli arrivi dell'ultima settimana altre 125 persone, di cui 48 minori, saranno accolte nelle strutture degli enti promotori: Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Tavola valdese e Comunità di Sant’Egidio.