Giovani italiani in Australia, un esercito in continua crescita
Indagine voluta dalla Fondazione Migrantes: oltre 24 mila le nuove presenze. Per il secondo anno consecutivo cresce il secondo visto richiesto da chi è già presente in Australia, (+7,5%, 3.387 visti): voglia di rimanere, complice la difficile congiuntura economica italiana.
Giovani forti, tenaci, coraggiosi, pronti a mettersi alla prova, consapevoli di cosa significa fare sacrifici e compromessi, umili ma decisi.
Così sono i giovani italiani in Australia, restituiti dall'indagine voluta dalla Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana (Editrice Tau).
I giovani che emigrano in Australia conoscono e apprezzano i valori della cultura italiana: la famiglia, ad esempio, considerata un punto di riferimento imprescindibile. Amano l’Italia e la cultura italiana, amano il cibo e le tradizioni che li sostengono in quanto radici profonde della loro identità. Rifiutano con forza (e con rabbia) gli aspetti attualmente negativi dell’Italia: la percepiscono come un paese vecchio, stanco, incapace di mostrare dinamicità in un mondo in continuo cambiamento; un paese ingiusto, incapace di offrire possibilità o di applicare la tanto desiderata meritocrazia, soprattutto in ambito lavorativo.
Vedono l’Australia come il luogo in cui il lavoratore, di qualunque nazionalità, viene rispettato e pagato il giusto, anche se giovanissimo e alla prima esperienza.
Il volume è frutto di due anni di studio, analisi e ricerca.
Prima opera nel suo genere, essa fornisce un'analisi dettagliata del fenomeno migratorio italiano in Australia: partendo dai dati statistici che illustrano i flussi migratori dall’Italia all’Australia nell’ultimo decennio, gli autori - Michele Grigoletti e Silvia Pianelli - hanno approfondito la grandezza e complessità degli eventi in atto e, attraverso le storie dei protagonisti, hanno portato alla luce i motivi, le sensazioni, i pensieri e le paure che caratterizzano il recente nuovo fenomeno migratorio.
Un video-reportage 88 giorni (nelle farm australiane): viaggio fra sogni, speranze e pensieri dei giovani italiani in Australia, inserito nel volume, che testimonia l’esperienza di vita e di lavoro di migliaia di giovani italiani, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che ogni anno lavorano la terra australiana in zone rurali, lontane dalle principali città.
Il reportage è una testimonianza visiva dello spaccato giovanile del 2016; mostra e fa capire come mai i giovani hanno fatto questa scelta, dove e con chi vivono, cosa pensano del proprio futuro e cosa si aspettano dall’Australia.
Da temporanei a permanenti
La recente emigrazione italiana in Australia ha una caratteristica molto particolare, sottolinea l'indagine: il tentativo continuo di prolungare la propria permanenza nel paese e cambiare la propria condizione di migranti da “temporanea”, definita dalla durata del visto stesso (una situazione instabile, precaria, difficile da gestire proprio per i limiti temporali che impediscono la pianificazione e la realizzazione di progetti a lungo termine), a “permanente”.
Una migrazione a due fasi, dunque, che inizia con l’arrivo in Australia per mezzo di un visto temporaneo e si completa, dopo un periodo medio-lungo, con l’ottenimento della residenza permanente.
Tra le motivazioni principali che spiegano questa tendenza vi sono le migliori condizioni lavorative ed economiche, le maggiori opportunità di lavoro, le positive aspettative future per se stessi e la propria famiglia, ma anche più semplicemente lo stile di vita, il clima, le spiagge.
24 mila nuove presenze.
L’arrivo di italiani in Australia supera da tre anni lo storico flusso migratorio degli inizi degli anni Cinquanta, con più di 24 mila nuove presenze suddivise in residenti temporanei, residenti permanenti e nuovi cittadini australiani.
Ai 14.138 giovani italiani arrivati in Australia, nel 2014-15, con un visto Working Holiday, si aggiungono i 5.602 giovani italiani titolari del visto Student e i 2.105 professionisti del visto Skilled Work, solo per elencare la tipologia dei visti più numerosi.
Ai dati dei cittadini italiani arrivati in Australia con un visto temporaneo, vanno aggiunti i 1.355 cittadini italiani che hanno ottenuto la residenza permanente e gli 824 cittadini italiani che hanno acquisito la cittadinanza australiana, per un totale (parziale) di 24.024 giovani italiani solo negli ultimi dodici mesi.
Visto vacanza-lavoro.
Con 14.138 visti vacanza-lavoro concessi a cittadini italiani – tra i 18 e i 30 anni – il 2014-15 conferma il costante flusso di arrivi in Australia dall’Italia: negli ultimi dieci anni più di 81.500 giovani italiani.
Negli ultimi ventiquattro mesi due nuove tendenze si sono delineate: per il secondo anno consecutivo si riscontra una flessione nel primo visto di arrivo (-16,6%, 10.751 visti) e una crescita del secondo visto richiesto da chi è già presente in Australia, (+7,5%, 3.387 visti). Quest’ultima caratteristica si lega al voler rimanere in Australia complice, sicuramente la difficile, negativa e pesante congiuntura economica e occupazionale italiana soprattutto per i giovani, spiegano gli esperti.
Nel 2014-15 l’Italia si posiziona, nella categoria di visto vacanza-lavoro, al sesto posto per numero totale di visti e quarta nazione europea, portando la presenza dei giovani italiani in Australia al 7,0% del totale nazionale.
Dal confronto europeo, l’analisi del primo visto vacanza-lavoro dimostra anche che i giovani italiani sono più “anziani” rispetto ai coetanei francesi e tedeschi, nella fascia d’età compresa tra i 26 e i 30 anni.
Residenti permanenti e nuovi cittadini australiani.
Con 1.355 visti di residenza permanente concessi a cittadini italiani e un aumento del 21,7% rispetto all’anno precedente, il 2014-15 conferma un trend che vede crescere la presenza di cittadini italiani in Australia anche nella categoria delle “aggiunte permanenti” alla popolazione residente.
Dal 2005 al 2015 sono, infatti, 7.576 i cittadini italiani che hanno ottenuto la residenza permanente. Molti di questi non sono nuovi arrivi, ma persone che hanno già vissuto in Australia a titolo temporaneo. Al 30 giugno 2015, i cittadini italiani che hanno ottenuto la residenza permanente in loco rappresentano l’80,4% del totale dei visti permanenti rilasciati a nuovi arrivati. Nel 2014-15, 824 cittadini italiani hanno ottenuto la cittadinanza australiana. Negli ultimi 15 anni si contano 11.797 italiani ai quali è stata conferita la cittadinanza australiana.
“Il tema della mobilità giovanile è, negli ultimi anni, particolarmente seguita dalla Fondazione Migrantes come dimostra questa ennesima ricerca che riguarda i giovani italiani in Australia e Nuova Zelanda – ha commentato mons. Guerino Di Tora, presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes - Papa Francesco sprona i giovani a non lasciarsi rubare la speranza e questo è un volume di speranza e di entusiasmo, di giovani che amano l’Italia, ma che descrivono minuziosamente gli errori compiuti, le cose che non vanno. Ed è da quegli errori che bisogna ripartire mettendo al centro le loro esigenze espresse, anche con rabbia, è umano e naturale, ma che dicono a noi che siamo chiamati a fare, ciascuno nella propria posizione, la direzione da prendere, da dove dobbiamo partire per fare e, soprattutto, per fare meglio”.
“Il libro da una parte ci ricorda il cammino nuovo di molti giovani italiani oggi verso l'Australia, alla ricerca di un lavoro, ma soprattutto per conoscere una realtà economica e sociale diversa e per valutare la possibilità di mettere a frutto conoscenze e competenze - sottolinea mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione - dall'altra il libro ci segnala i disagi, anche le sofferenze, i sacrifici, l'abbandono in cui talora vivono questi nostri giovani. In questo senso, la ricerca costituisce un riferimento importante anche per le istituzioni italiane e australiane, al fine di strutturare iniziative e politiche nuove di accompagnamento e di tutela dei giovani in cammino verso l'Australia”.