Lavoro: dai voucher ai contratti online
Sono stati eliminati soltanto da qualche mese i voucher per il lavoro accessorio e già si annuncia il contratto di lavoro online che dovrebbe costituire un forte deterrente per il lavoro nero.
I voucher sono stati eliminati dal novero delle tipologie di somministrazione del lavoro solo un paio di mesi fa. La commissione lavoro della Camera ha approvato infatti l’abrogazione degli articoli 48, 49 e 50 del Jobs act dedicati al lavoro accessorio. Saranno utilizzabili a esaurimento solo fino al 31 dicembre, un periodo transitorio per “smaltire” i buoni lavoro già acquistati.
Ma una novità legislativa che assomiglia molto al concetto giuridico dei voucher è già in arrivo: è stata approvata alla Camera a fine maggio e ora deve essere esaminata dalla commissione parlamentare del Senato. Dal Festival dell’economia di Trento il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha dichiarato che «con i nuovi voucher viene introdotto per la prima volta in Italia il salario minimo garantito. Sarà gestito interamente dell’Inps, sapremo tutto del lavoratore e del datore di lavoro prima che prestazione venga svolta».
Per Boeri, il nuovo modello di contratto è un tentativo apprezzabile di combattere il lavoro nero: «Costituisce un forte deterrente a eventuali tentativi di abuso. Abbiamo già fatto tutti i passi necessari per creare la piattaforma sul sito che consentirà la tracciabilità della prestazione e tutti i controlli mentre viene svolta».
Secondo Boeri inoltre la precarietà assoluta e prolungata di larghe fasce dei lavoratori ha aumentato in modo considerevole anche le patologie mentali legate all’ansia e alla depressione. Il dibattito sulla precarietà e sull’utilizzo dei voucher è iniziato con la riforma Fornero nel 2012. Nella normativa voluta dall’allora governo Monti si era introdotta la possibilità di utilizzare i voucher in tutte le aziende, in tutti i settori e si era cancellata la condizione di occasionalità collegata a quella di “accessorietà” del lavoro come invece prevedeva in origine la legge. Nel 2015 il governo Renzi, nel pacchetto lavoro denominato Jobs act, ha innalzato a 9.333 euro lordi (7.000 netti) il compenso massimo pagabile con i voucher.
Ma cosa sono e come funzionano i contratti di lavoro occasionale online che dovrebbero sostituirsi ai voucher e garantire la regolarità del lavoro occasionale? Sono dei veri e propri contratti di lavoro subordinato, attivabili completamente online e con modalità semplificate.
Come per i voucher, per attivare la prestazione sarà necessaria una prenotazione telematica che dovrà contenere tutti i dati dell’azienda e dell’utilizzatore, le tempistiche esatte di svolgimento della prestazione e il luogo di svolgimento della prestazione. Il compenso massimo che il lavoratore potrà ricevere dal singolo datore sarà pari a 5.000 euro l’anno, ma potrà essere elevato a 10.000 euro in caso di disoccupati o soggetti svantaggiati.
La normativa sul lavoro occasionale rischia però di far saltare gli ultimi appoggi “fissi” del governo Gentiloni, in specie al Senato dove i parlamentari di Mpd – gli ex del Pd guidati da Bersani e Speranza – possono risultare determinanti. «È inaccettabile che il governo strumentalizzi le richieste provenienti da più parti sociali e politiche, di norme nuove sul lavoro occasionale, per reintrodurre i voucher in modo truffaldino e con emendamenti improvvisati alla manovrina. Milioni di cittadini ne hanno chiesto l’abrogazione raccogliendo le firme per un referendum e una recente legge li ha cancellati. Evitiamo la furbata di far rientrare i voucher dalla finestra», ha dichiarato Gianni Melilla di Mdp.
Un’altra grana - a sinistra - per il governo Gentiloni che fa aumentare sensibilmente le possibilità di un voto anticipato dopo le vacanze estive. Certo far saltare la maggioranza per un tema così sentito socialmente potrebbe essere più conveniente – dal punto di vista elettorale – per i “cespugli” in parlamento piuttosto che far chiudere la legislatura per la soglia di sbarramento al 5 per cento prevista dalla nuova legge elettorale.