Mons. Loris Capovilla, nato nel paese dello zucchero
Negli anni lo storico segretario di papa Giovanni XXIII, che sarà nominato cardinale da papa Francesco il 22 febbraio, è tornato a più riprese a Pontelongo dove trascorse l’infanzia.
Nella presentazione del volume Predicate il vangelo ad ogni creatura, a cura di Ivan Bastoni, sull’Osservatore romano il vicedirettore Carlo Di Cicco dichiara: «Papa Roncalli non poteva trovare un segretario più rispondente alla sua anima; capace di donarsi gratuitamente a una causa grande come quella della chiesa e del concilio». Dal volume emerge soprattutto la viva personalità di mons. Capovilla, allora giovane prete, già pienamente in sintonia con lo stile conciliare ben prima di diventare, nel 1953, segretario di Angelo Roncalli.
Chi era dunque il “padovano”, nato a Pontelongo, mons. Loris Francesco Capovilla prima di conoscere papa Giovanni XXIII? Lo abbiamo chiesto a mons. Claudio Bellinati, una vita dedicata alla ricerca storica e archivistica, originario di Pontelongo, come il neocardinale che riceverà la porpora il 22 febbraio da papa Francesco.
L’archivio parrocchiale di Pontelongo conserva la documentazione del suo battesimo, amministrato dal parroco don Angelo Finco, il 7 novembre 1915 nella parrocchiale appena inaugurata, presente il padrino Edoardo Zennato. Il documento contiene un’integrazione, di mano del vescovo Capovilla, relativa alla data dell’ordinazione sacerdotale (23 maggio 1940) e della consacrazione episcopale (16 luglio 1967). «Di mons. Capovilla – racconta don Bellinati – conservavo solo un lontano ricordo. Quando ero entrato in seminario minore a Thiene, luogo brevemente frequentato da lui come seminarista, me ne aveva parlato mia madre, che aveva lavorato nella raffineria dello zuccherificio di Pontelongo, la stessa impresa in cui lavorava come funzionario anche il papà di Loris». (Nella foto, mons. Capovilla con la mamma Irma Letizia, morta nel 1984 e sepolta ad Arre).