L'osservatorio Pennar svela i segreti delle stelle
Sabato 23 e 30 luglio sono attesi i ragazzi dai 14 anni in su: a cima Ekar viene mostrato il telescopio Galileo nel suo normale utilizzo di “scansione” delle stelle.
Chiunque sia stato almeno una volta sull’Altopiano di Asiago ha preso subito familiarità con le cupole di metallo che, nelle belle giornate, scintillano sui monti che lo delimitano a mezzogiorno. Sulla collina dei Pennar, protetto da una folta abetaia, sorge la sede d’alta quota dell’Inaf-Osservatorio astronomico di Padova (nella foto di Sergio Dalle Ave), che, assieme alla struttura staccata di cima Ekar, costituisce il più importante centro osservativo di astronomia ottica in Italia.
Ora, nel cuore dell’estate, l’affascinante laboratorio scientifico apre le porte ad appassionati e semplici curiosi, permettendo di vedere con i propri occhi gli spettacoli stellari catturati dai potenti telescopi installati e di ripercorrere la storia delle scoperte qui compiute. Ogni martedì e giovedì dal 25 luglio fino a 16 agosto, alle ore 21, dai teleschermi della sala multimediale della sede di contrada Pennar si può approfondire l’attività scientifica della stazione spaziale internazionale, il laboratorio di ricerca in costante orbita a più di 330 chilometri dalla Terra. Sabato 23 e sabato 30 luglio, poi, è in calendario un’iniziativa rivolta in maniera particolare ai ragazzi dai 14 anni. A partire dalle 18, nella sede staccata di cima Ekar, si può vedere all’opera, nel suo normale utilizzo scientifico, il telescopio Galileo: vengono acquisite immagini digitali di spettri stellari, in modo da determinarne le caratteristiche fisiche di temperatura, composizione e velocità.
In aggiunta a ciò, si può visitare il Musa, Museo degli strumenti dell’astronomia, dove è conservata la strumentazione utilizzata dagli anni Quaranta agli anni Settanta del secolo scorso. Un’opportunità per rivivere la storia delle scoperte effettuate con gli strumenti scientifici che fecero di questo osservatorio uno dei più importanti al mondo. Fu proprio con l’inaugurazione del telescopio Galileo, da 122 centimetri di diametro, allora il più potente e moderno d’Europa, che nel 1942 iniziò l’attività dell’osservatorio di Asiago. Gioiello della ricerca italiana, il complesso fu costruito a partire dal 1933 e, grazie all’aggiunta di nuovi strumenti, è sempre rimasto nel novero dei migliori osservatori del vecchio continente. Nel 1956 e nel 1965 furono installati due telescopi Schmidt e nel 1973, quinto centenario della nascita di Copernico, venne inaugurato uno strumento a lui dedicato, che con il suo specchio parabolico di 182 centimetri rimane tuttora il maggior telescopio nazionale sul suolo italiano. Info e prenotazioni: tel. 0424-600035 (da lunedì a venerdì 10-12), visite.asiago@oapd.inaf.it