Il cinema Excelsior riapre grazie a Excinema
Da otto anni, la saracinesca dell'Excelsior era abbassata. Adesso il venerdì ha ripreso a rialzarsi grazie al progetto “Excinema” che mette insieme un gruppo di associazioni e realtà non profit padovane che puntano alla riqualificazione culturale degli spazi vuoti nei quartieri cittadini.
Non c'è stato giovane o studente universitario che fino a otto anni fa almeno una sera non l'abbia trascorsa tra le poltroncine stinte del cinema Excelsior, in un angolo di centro storico che oggi fatica a sopravvivere, spopolato di negozi e attività culturali che lo mantengano vivo di giorno e anche la sera.
Con il desiderio di riaccendere le luci nella piccola sala della parrocchia di San Francesco in vicolo Santa Margherita, che è una dei tanti, troppi, spazi abbandonati del centro – solo per citarne alcuni: cinema Altino, Mignon, Torresino, Concordi... – alcune associazioni e realtà non profit culturali si sono messe insieme.
The last tycoon, Asu (Associazione studenti universitari), ZaLab, progetto Secondo tempo, Upgrade, cooperativa Elefant road, Pulse, in collaborazione con l'Arci, hanno riaperto le porte dell'Excelsior venerdì 23 settembre grazie a un finanziamento ricevuto per il progetto “Excinema” dalla fondazione Cariparo con il bando Culturalmente.
Il primo film proposto è stato il pregevole Revelstock. Un bacio nel vento del giovane Nicola Moruzzi e le dodici pellicole scelte per il progetto che si concluderà a fine dicembre sono in calendario, oltre all'Excelsior il venerdì, al Lux di via Cavallotti il lunedì, al Rex di Cristo Re il mercoledì e all'Esperia di Chiesanuova il mercoledì successivo. Venerdì 7 ottobre è la volta del documentario At home in the world.
L'obiettivo va, infatti, oltre la sala parrocchiale di vicolo Santa Margherita, cercando di generare opportunità culturali ed energie sociali anche in altre sale cittadine vocate alla promozione di un cinema serio e impegnato.
«Il coordinamento di associazioni che hanno dato vita al progetto – spiega Marina Molinari, coordinatrice di “Excinema” – sono partite qualche tempo fa da una riflessione su tutti gli spazi culturali abbandonati in città. Molti i fattori che hanno decretato la fine delle attività: la costosa riconversione digitale delle sale, gli adeguamenti di sicurezza, la fruizione del cinema anche sul web, la diffusione di multisala facilmente raggiungibili rispetto alle sale del centro. Sono tutti elementi di cui tener conto».
Ed ecco che ripartire dall'Excelsior è stata la scelta più fattibile e concreta, visto che la sala gode dell'agibilità di sicurezza e si trova nell'area in cui si è sviluppato il precedente progetto “Innesti urbani” tra le vie Battisti, San Francesco, Santa Sofia e del Santo, percepita da residenti e commercianti come zona su cui bisogna intervenire al più presto perché progressivamente si sta svuotando di relazioni sociali e opportunità culturali.
«L'idea è di “andare oltre il cinema” – continua Molinari – per rendere l'Excelsior un centro di aggregazione culturale anche per le arti e la musica. Ci rendiamo conto di come non sia facile, ma puntiamo sulla collaborazione con le altre sale cittadine gestite da volontari appassionati di quello che offrono nei loro spazi. Solo mettendoci insieme potremo abbattere i costi facendo circuitare film, eventi, rassegne...nell'ottica di una multisala diffusa che tenga vivi i quartieri quando le luci in strada si abbassano».
Capofila del progetto “Excinema” è il circolo The last tycoon, nato nel 1997, che gestisce il cinema Lux di via Cavallotti con una rassegna di film d'essai che conta da anni su un pubblico fedele, attento al genere e ormai affezionato.
«Se una volta eravamo i soli a farlo – racconta Ezio Leoni, presidente di The last tycoon – oggi l'essai sta prendendo piede anche nei multisala, come l'Astra e il PortoAstra, perché ci si è resi conto che il genere viene accolto da una fascia di pubblico sempre più ampia».
Ma tenere aperta e in piedi una piccola sala di quartiere non è certo cosa facile e scontata, complici la crisi, gli alti costi di noleggio e le politiche di distribuzione delle pellicole. «Le dinamiche distributive – continua Leoni – seguono logiche cervellotiche perché la maggior parte dei distributori sono anche esercenti e prediligono le proprie sale quando un film porta pubblico. Inoltre, bisognerebbe avere il coraggio di difendere i film lasciandoli sullo schermo, affinché lo spettatore li scopra piano piano, ma i costi schiacciano tutti».
Maggiori informazioni su www.excinema.it