Al Millepini, Asiago non ha solo la nuova biblioteca, ma il cuore della storia di tutto l'Altopiano grazie all'archivio della spettabile Regenza
È stata inaugurata a fine marzo la nuova sede della storica istituzione, fondata nell’Ottocento grazie a un lascito di don Angelo Rigoni: ha trovato posto nei locali del Palazzo del turismo Millepini, non lontano dal centro storico. Qui risiede anche il preziosissimo archivio della Spettabile Reggenza dei Sette comuni, che racchiude la storia unica dell'Altopiano che fin da 1300 godette di forme di autogoverno molto ampie in accordo con a Serenissima.
È stata riaperta da poche settimane, in una nuova sede, la Biblioteca civica di Asiago, che era chiusa dal mese di novembre per il trasloco. I nuovi e accoglienti locali che ospitano gli oltre novemila volumi che compongono il patrimonio librario sono oggi disponibili all’ultimo piano del Palazzo del turismo Millepini, in via Millepini 1 (a ridosso del parco Brigata Regina), a pochi passi dal centro di Asiago. Nel palazzo ha trovato posto anche l’archivio storico della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni.
«La precedente sede in piazzetta degli Alpini era decorosa ma non più idonea – spiega Michela Rodeghiero, presidente del consiglio comunale di Asiago, che si è occupata del trasloco e del riordino dell’archivio in collaborazione con l’assessore alla cultura, Chiara Stefani, e l’assessore ai lavori pubblici, Franco Sella – perché i locali erano vetusti, angusti e l’ambiente non adatto allo studio tranquillo da parte dell’utenza, che è oggi di circa 70-80 persone al giorno. L’opera è stata eseguita anche grazie alla collaborazione del consiglio comunale dei ragazzi di Asiago, che aveva particolarmente a cuore questa iniziativa. L’amministrazione ha deciso così il trasferimento nel nuovo Palazzo del turismo, realizzato di recente, che si pone come un nuovo polo dedicato alla promozione culturale del territorio e come sede per importanti manifestazioni culturali e turistiche. Auspichiamo che questo abbia ricadute a livello socioculturale per il territorio, e che la nuova biblioteca sia non solo luogo di studio ma anche di incontro».
La storia della biblioteca di Asiago è tutta da raccontare: inizia addirittura nel 1846, quando fu istituita grazie a un importante lascito di 1.750 volumi da parte di don Angelo Rigoni. Nel 1888 il consiglio comunale varò il primo regolamento e nel periodo ante la Grande guerra il suo patrimonio raggiunse i 16 mila volumi.
Nel 1916 i bombardamenti rasero al suolo la città e anche la sua biblioteca, il cui patrimonio andò perduto. Il comune si attivò per ricevere un indennizzo come danno di guerra, ma i contributi permisero di ricostituire solo una minima parte del patrimonio distrutto. Negli anni Settanta la biblioteca ebbe però una vera e propria rifondazione, con un’organizzazione autonoma, nella sede rimasta attiva fino a pochi mesi fa. Da citare sono i nomi del protagonista di questa rinascita, Mario Basso, e il comitato di gestione in cui ebbe parte attiva anche Mario Rigoni Stern.
Una delle novità principali della nuova sede è l’accessibilità: nonostante la biblioteca sia nei piani alti del palazzo, possiede un’ascensore, mentre quella precedente era raggiungibile solo tramite varie rampe di scale. Altre novità sono i servizi che questi spazi permettono di offrire agli utenti. Oltre all’ambiente dedicato allo studio è stato infatti possibile allestire una saletta a parte completamente dedicata ai bambini più piccoli: «Un ambiente allegro e colorato – spiega Rodeghiero – predisposto con arredi specifici e, naturalmente, i libri per ragazzi».
Il vero cuore della biblioteca e, forse, di tutto l’Altopiano, è probabilmente ciò che viene custodito al piano superiore, ovvero l’archivio storico. In un ambiente sorvegliato è conservato, infatti, tutto l’archivio della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, con documenti che partono dal 1557 e registri contabili che risalgono anche al Seicento.
«L’archivio si salvò dalle distruzioni della guerra – rivela ancora la presidente del consiglio comunale – per l’oculatezza dell’amministrazione dell’epoca, che trasferì in tempo tutti i documenti a Noventa Vicentina, la località dove venne spostato il comune di Asiago e dove trovò rifugio la maggior parte dei profughi asiaghesi dopo il 1916».
Nella stessa sede ha trovato posto anche l’archivio del Consorzio dei Sette Comuni, ovvero l’organo che sostituì la Reggenza dopo la sua cessazione, voluta da Napoleone Bonaparte, nel 1807. «L’inaugurazione il 25 marzo scorso – continua la presidente – ha avuto una grande importanza anche a livello simbolico, perché Asiago intende rendere accessibile e recuperare una parte significativa della propria memoria storica:
è un’eredità che noi asiaghesi non vogliamo perdere. Si pensi che la Reggenza fu istituita nel Trecento, il primo documento che ce ne testimonia l’esistenza è un privilegio datato 1339 di Mastino della Scala. Era un organo federativo di autogoverno che poi fece un patto di dedizione con la Repubblica di Venezia, la quale concesse parecchie autonomie, anche fiscali, e il diritto di pascolo su tutto il territorio della Serenissima; in cambio la Reggenza si impegnava a controllare i confini del Nord, all’epoca molto contesi. Insomma, è una storia unica e importante».
Tornando all’attualità, oggi Asiago vanta un centro culturale di riferimento per l’intero Altopiano, per i residenti e per i turisti. Oltre alla biblioteca, infatti, palazzo Millepini comprende un teatro-sala congressi capace di ospitare 342 posti a sedere e un palcoscenico di oltre otto metri per dodici, mentre una saletta polivalente può essere dedicata a eventi più raccolti. C’è anche la possibilità di accogliere mostre di alto livello.
Nel palazzo trova sede anche l’intero settore turismo, pubblica istruzione, cultura e sport del comune di Asiago. La nuova biblioteca occupa una superficie di 380 metri quadri: accanto al classico servizio di prestito (la struttura fa parte della Rete bibliotecaria vicentina) offre l’accesso alla rete wi-fi e possiede diverse postazioni internet. Per l’arredo della sala, il trasloco e il riordino dei circa novemila volumi che compongono il patrimonio librario, arricchito da importanti donazioni, sono stati investiti circa 200 mila euro. Gli ausili informatici sono stati acquisiti grazie a un contributo della fondazione Banca popolare di Marostica. Quanto alla sede lasciata libera dalla biblioteca, vi saranno trasferiti altri uffici comunali.