Al Detour, festival del cinema di viaggio, si esplora anche il fantastico

Passa anche per la fantasia il Detour, festival del cinema di viaggio, organizzato dall’associazione Cinerama e che approda al Porto Astra di Padova dal 14 al 18 ottobre, con un programma ricco e culturalmente elevato, ma non per questo precluso ai più, anzi. La quarta edizione del Detour ha in serbo di far incontrare mondi opposti, inavvicinabili, come si “legge” nell’immagine illustrata dall’artista veneziano Lucio Schiavon che, in una dimensione capovolta, mette in contatto un astronauta e un palombaro, sospesi tra stelle e fondali.
Per il concorso internazionale nove le pellicole in gara (cinque anteprime italiane e sei opere prime), per l’omaggio all’autore quattro i film del regista sardo Salvatore Mereu che sarà presente in sala durante i giorni di festival (Sonetàula, il 16 alle 17; Bellas mariposas, sempre il 16 alle 20.30; Tajabone, il 17 alle 14.30 e Ballo a tre passi, sempre il 17 alle 17.45) e otto i capolavori che compongono la nuova sezione “Viaggi fantastici”.
«Abbiamo voluto approfondire questo aspetto del cinema, cercando film che mettessero in scena mondi impossibili, utopistici, immaginari – racconta il regista Matteo Segato, direttore artistico del festival – Ma negli ultimi mesi il viaggio si è imposto prepotentemente nel nostro immaginario quotidiano con l’esodo di massa che spinge migliaia di persone a lasciare i loro paesi. Queste due anime, apparentemente in contraddizione, hanno trovato spazio nell’edizione di quest’anno». Per “Viaggi fantastici” ci si addentra nella poetica visionaria di Georges Méliès con il cortometraggio del 1904 Viaggio attraverso l’impossibile che, mercoledì 14 alle 21, verrà accompagnato dal vivo dal compositore e batterista Tommaso Cappellato. «Anche Karel Zeman, grande maestro del cinema di animazione – continua Segato – riceverà il nostro tributo. Il regista ceco ha saputo più di ogni altro dare forma all’immaginario di Jules Verne e al Detour verrà presentato, in anteprima nazionale, il documentario a lui dedicato di Tomas Hodan Karel Zeman: adventurer in film (giovedì 15, ore 16) seguito da La diabolica invenzione del 1958; Il barone di Munchausen in versione originale verrà invece proiettato il 17 alle 11». Omaggio anche a Satoshi Kan con il film d’animazione Paprika del 2006 (sabato 17, ore 24). La realtà, invece, s’impone al Detour nel concorso con film che raccontano temi forti, impegnativi, che smuovono la riflessione interiore, come l’emigrazione (Banat - Il viaggio, il 14 alle 22), la morte di un figlio lontano (Voyage en Chine, il 15 alle 20.30), la violenza e la guerra alla droga in Sudamerica (Manos sucias, il 16 alle 22.30, e 600 millas, il 17 alle 20.30), l’eutanasia (In your arms, il 17 alle 16).
Il Detour si compone anche di eventi speciali, workshop (info e prenotazioni: 339-6197912) e di tre incontri alla libreria Pangea di Padova. «E molto non sarebbe possibile – conclude Segato – senza il prezioso aiuto di decine di giovani volontari che nel festival trovano l’opportunità di uscire dalle aule accademiche e di cimentarsi in qualcosa di estremamente pratico e che a che fare con il cinema, avvicinando a ciò che un giorno potrebbe essere la loro professione». La manifestazione culturale, come molte altre in questo periodo, non gode di nessun sostegno economico da parte di regione, provincia e comune, ma può contare sul contributo di fondazione Cariparo, Mibac direzione generale cinema, Acegas Aps, Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, Expo, Montura. Il festival si apre mercoledì 14 alle 17 con l’evento speciale Journey, lavoro di un gruppo di studenti dello Iuav, e con i cortometraggi di Mereu alle 18. La cerimonia di premiazione sarà domenica 18 alle 20.30 seguita alle 21.30 dalla proiezione del film vincitore. Programma completo e informazioni: www.detourfilmfestival.com