Valli di Chioggia, arriva Ernesto Olivero
L'incontro di domani sera con il fondatore del Sermig è aperto a tutta la comunità, ma si inserisce in un ampio percorso formativo dedicato ai giovanissimi che in questi anni hanno vissuto molte esperienze che hanno portato alla loro crescita personale. E in estate vivranno il loro camposcuola proprio all'Arsenale della pace di Torino.
Tutto è pronto per accogliere a Valli di Chioggia Ernesto Olivero, fondatore del Sermig di Torino venerdì 28 marzo alle ore 20.45 nella chiesa parrocchiale. Questo importante incontro si inserisce in un programma che il gruppo giovanissimi parrocchiale sta percorrendo ormai da un paio d’anni vivendo esperienze dirette e significative di servizio vero e proprio.
«Sarà un appuntamento aperto a tutta la comunità – spiega don Simone Bottin, parroco di Valli – perché lo scopo è quello di vivere il gruppo non chiuso in se stesso come realtà domestica, ma condividendo apertamente esperienze ed emozioni a livello comunitario». Negli anni con gli animatori i ragazzi hanno avuto modo di sperimentare diversi stimoli sui quali riflettere. Due anni fa, infatti, ad Assisi hanno conosciuto la figura di Francesco e fatto esperienza di spiritualità ed essenzialità. Insegnamento di Francesco che lo stesso Ernesto Olivero riprende nel suo libro La chiesa scalza che farà da filo conduttore nell’incontro di venerdì. Dall’anno scorso, invece, gli adolescenti hanno intrapreso un percorso che mira a vedere l’uomo come persona che si dona agli altri. A Roma, i ragazzi hanno conosciuto la città antica dei primi cristiani e con la Comunità di Sant’Egidio hanno toccato con mano i problemi sociali che investono la metropoli in una notte passata alla stazione Termini tra i senza tetto e gli emarginati. Da questo incontro i giovanissimi sono stati particolarmente colpiti e da lì è nata l’idea di proseguire su questo cammino con l’incontro, quest’anno, della realtà del Sermig di Torino che, dopo l’appuntamento con Olivero, andranno a conoscere di persona il prossimo agosto.
Due sono gli obiettivi del gruppo: il primo è quello di trasmettere ai ragazzi l’importanza di avere un’ideale di vita, di avere il coraggio di perseguirlo e soprattutto di mettersi a disposizione degli altri. È proprio sulla base di questo principio che già molti ragazzi del gruppo giovanissimi, in tutto una ventina, sono impegnati nell’animazione del coretto dei bambini o del gruppo dei chierichetti. Il secondo obiettivo è quello di supportare i ragazzi nelle attività parrocchiali e nella loro fede che spesso, nella vita quotidiana, vacilla per la fatica di trovare condivisione. Proprio per questo nel corso dell’anno i giovanissimi hanno incontrato e ancora incontreranno persone che, nella loro vita, hanno vissuto momenti difficili nei quali la fede è stata messa in dubbio, salvo poi rivelarsi in sé stessa soluzione e forza per andare avanti.
«Non ci fermiamo qui – conclude don Bottin – Con gli animatori infatti stiamo già pensando a una nuova avventura per i primi mesi del 2015, rivolta ai ragazzi più grandi, che dia loro testimonianza di una esperienza a livello mondiale. Stiamo infatti organizzando un viaggio a Praga per conoscere la comunità monastica di Taizè».