"Un giovane diventa cristiano" insieme a san Filippo Neri
Sarà il santo romano, precursore della contemporanea pastorale giovanile, la figura di riferimento del weekend di spiritualità per giovani che come ogni quaresima torna a villa Immacolata. Due weekend (10-12 e 17-19 marzo), il primo consigliato ai "neofiti" per fare il punto della propria vita spirituale in questo tempo forte accompagnati da cinque tra sacerdoti e suore. Ecco le testimonianze di due veterane di questa proposta.
La gioia della fede e l’esperienza interiore dello Spirito santo accompagneranno il weekend e saranno il leit motiv della proposta di “Un giovane diventa cristiano” per il 2017, attraverso la riscoperta della vita di un grande santo come san Filippo Neri, uno dei precursori di quella che oggi chiamiamo “pastorale giovanile”.
Il weekend, che come ogni anno si svolge a villa Immacolata, si basa su una formula ormai rodata e di successo, tanto che molti giovani la frequentano edizione dopo edizione per fare un “check point” sulla loro vita spirituale. L’appuntamento è da venerdì 10 a domenica 12 marzo o, in alternativa, la settimana seguente, dal 17 al 19 marzo. Gli organizzatori consigliano ai “neofiti” di scegliere la prima data, mentre a chi vi prende parte per la seconda, terza, quarta o ennesima volta viene consigliato di presentarsi al secondo fine settimana. Si comincia alle 21 del venerdì e si finisce con il pranzo della domenica: è necessario iscriversi almeno una settimana prima.
Don Mirco Zoccarato della pastorale giovanile, don Federico Giacomin di villa Immacolata, don Stefano Manzardo dell’Azione cattolica, don Silvano Trincanato della pastorale vocazionale e suor Agnese Loppoli delle suore Elisabettine saranno gli accompagnatori.
Giorgia Zandarin, 31enne di Campodarsego, ha già vissuto quest’esperienza:
«Ne avevo tanto sentito parlare, ma ci sono andata principalmente perché avrei potuto viverla con un gruppo di amici che condivideva un cammino di fede. L’elemento forte che contraddistingue “Un giovane diventa cristiano” è fare la conoscenza e mettersi in relazione con la figura di grandi santi della chiesa, incredibilmente vicini a noi e con i quali possiamo confrontarci».
Un giovane “diventa” cristiano: «Mi sono portata a casa la consapevolezza che il nostro “diventare” cristiani è una scelta, nulla è imposto e nemmeno si trasmette naturalmente attraverso l’educazione in famiglia. Essere cristiani è una scelta continua, ma che se la fai ti cambia la vita e te la cambia in meglio».
Irene Dalle Fratte, 32enne di Villanova di Camposampiero, ha partecipato per la prima volta al weekend nel 2006 e da allora, per lei, è diventato un appuntamento fisso, da ripetere di anno in anno, “salvo cataclismi”.
«Per me quello era un periodo di ricerca e mi sono così ritrovata a villa Immacolata: lì ho scoperto un mondo. Si viene pervasi da un senso di pace, sembra che il tempo si fermi, e mi sono fermata anch’io. Ho avuto il tempo per pensare, riflettere, piangere. Ricordo la “devastazione” interiore dopo la confessione del sabato pomeriggio dopo aver “tirato fuori” tutto e ricordo l’euforia, la liberazione e l’entusiasmo la domenica, con una carica che è durata a lungo anche a casa. Ho coinvolto molti amici: anche loro hanno preso il “vizio”».
Ma cosa cambia? «All’inizio meditavo tanto sul brano del vangelo “Che cercate?”. Grazie anche a un appuntamento annuale come “Un giovane diventa cristiano” ho maturato una grande consapevolezza: questo non vuol dire che non abbia più dubbi, ma ho capito che anche quelli mi permettono di proseguire nella mia ricerca».