Sposi per la comunità. Riparte il biennio formativo della pastorale familiare
La proposta formativa, che conta oltre 25 anni di attività, ritorna quest’anno con l’obiettivo di formare coppie pronte a mettersi a servizio di altre famiglie nel loro contesto di comunità parrocchiale, vicariale o di unità pastorale. Parlano i nuovi direttori del biennio Cristiano Pivato e Francesca Aggujaro.
Dopo oltre un quarto di secolo di attività, riparte l’itinerario biennale di formazione in pastorale familiare per coniugi. La proposta è rivolta particolarmente a coppie di sposi disponibili per il servizio nei vari ambiti parrocchiali e vicariali della pastorale familiare e per l’accompagnamento nei corrispettivi cammini formativi.
Quella che parte a ottobre sarà una stagione caratterizzata da diverse novità: il delegato diocesano, don Cristiano Arduini, lascerà l’incarico per assumere la guida della parrocchia di Salboro, e i direttori del biennio saranno Cristiano Pivato e Francesca Aggujaro, che in questi giorni hanno completato, a La Thuile in Valle d’Aosta, il corso triennale di formazione proposto dalla Cei e dall’istituto Giovanni Paolo II, ottenendo il diploma di operatori di pastorale familiare.
«In questa edizione – spiegano – abbiamo voluto, insieme a tutta l’équipe vecchia e nuova, dare un taglio rinnovato all’intera proposta, venendo incontro alle esigenze delle parrocchie: attenzione certamente ai tradizionali corsi per fidanzati, ma più in generale alla pastorale familiare, anche nel contesto dei percorsi d’iniziazione cristiana e quelli di preparazione al battesimo. Vorremmo che nascesse un vero e proprio patto tra le coppie che sceglieranno di partecipare al biennio: stiamo organizzando dei colloqui conoscitivi che si svolgeranno tra ottobre e novembre, per capire il contesto comunitario e le richieste pastorali delle singole comunità».
L’itinerario si sviluppa attraverso la proposta di alcuni contenuti di carattere teologico, antropologico, morale, pastorale, spirituale, culturale, scientifico, a partire dall’esperienza e si attuerà soprattutto in dinamiche e condivisioni di coppia e di gruppo.
Il secondo anno, prevede l’esperienza dei laboratori con l’inserimento della coppia nelle attività di pastorale in accordo con il parroco e il consiglio pastorale e con il supporto dell’équipe dell’ufficio famiglia, con incontri e verifiche periodiche.
Sono compresi tre weekend per ciascuno dei due anni, distribuiti lungo il percorso degli incontri, per rendere più distesi nel tempo e più concreti il confronto e la condivisione.
Le coppie di sposi avranno l’occasione di riscoprire la propria ricchezza di vita coniugale e di aprirsi a un dono di condivisione e di testimonianza a beneficio della propria comunità parrocchiale o vicariale.
Cristiano e Francesca sono sposati da undici anni e in questo nuovo servizio diocesano si sentono più compagni di viaggio che guide e maestri.
«La pastorale familiare – spiega Cristiano – deve essere intesa come vangelo vissuto nella quotidianità. Chi guida davvero sono Cristo e la sua Parola. A noi tocca ricordare che il “sì” del giorno delle nozze non ce lo siamo detto solo tra noi, ma a Gesù e al suo progetto di vita per ciascuna famiglia».
L’obiettivo finale del biennio è di preparare coppie di sposi che, a partire dal loro specifico ministero ecclesiale, possano svolgere un servizio di accompagnamento in parrocchia, in unità pastorale e in vicariato, particolarmente negli ambiti di pastorale familiare.
L’itinerario “autoformativo” si propone di condurre a maturazione anche il senso di responsabilità della coppia e della famiglia nella società, di cogliere e approfondire le questioni aperte anche sul fronte politico e a livello culturale per ritrovare una sintesi più adeguata tra fede e vita, capace di collocarsi con speranza nel mondo che cambia.
«Per noi che adesso abbiamo questo nuovo incarico, è stato importante aver vissuto anche il percorso dall’altro punto di vista, quello dei partecipanti prima e delle coppie animatrici in seguito. Quello che sta per partire è un percorso che abbiamo preparato in un clima davvero collegiale comunitario insieme al resto dell’équipe».
La quota di partecipazione per ciascun anno è di 600 euro (comprensivi di vitto e alloggio dei tre weekend), indicativamente così ripartiti: 250 euro alla coppia, 350 euro alla parrocchia o unità pastorale o vicariato, segno concreto di quel patto formativo che è a beneficio della comunità. Per iscriversi basta compilare il modulo scaricabile dal sito www.diocesipadova.it/ufficiofamiglia area “Biennio di formazione” entro il 30 settembre 2017.
«Noi due ci conosciamo ormai da vent’anni, da quando eravamo adolescenti – racconta Francesca – ma credo che il dono che stiamo scoprendo in questi anni di formazione sia il rinnovo costante e quotidiano, fatto di piccole cose, del nostro amore».
«Il nostro motto – chiude Cristiano – è “nulla è per caso”: il servizio che ci è stato chiesto dalla diocesi, la vita normalissima che viviamo in famiglia e al lavoro, fanno parte di una vocazione: fermarsi e aiutare altre coppie a fermarsi e a ricentrarsi su Cristo invece che ripiegarsi su noi stessi».