Serate in amicizia con lo sguardo sulla solidarietà a San Donato di Cittadella
Dal 23 al 27 luglio il tradizionale appuntamento con la festa della comunità, che servirà anche a raccogliere fondi per sostenere i missionari. Subito dopo, dal 1° al 5 agosto, un’ottantina di ragazzi, seguiti da quattro animatori, parteciperanno all’Inside grest, atteso e unico appuntamento estivo per i più giovani da quando non si svolgono più i campiscuola.
Spettacolo e solidarietà.
È questo il motore della sagra di san Donato a Cittadella, dal 23 al 27 luglio, con lo scopo di recuperare parte dei costi per l’ultimazione dei lavori in parrocchia, pur devolvendo una parte degli incassi ai missionari.
«L’obiettivo principale della sagra – spiega Giovanni Tonellotto, vicepresidente del consiglio pastorale – è l’aspetto aggregativo. È un momento forte di incontro, unione, amicizia. Un’altra motivazione è legata alla raccolta di fondi per aiutare la parrocchia. A tutto questo cerchiamo di unire anche l’aspetto della solidarietà. Un 10-15 per cento degli utili, infatti, viene devoluto alle missioni. Un modo per compensare l’aspetto consumistico della sagra».
Quest’anno allo stand gastronomico, i volontari propongono il “dolce solidale”: una fetta di torta per aiutare padre Bruno Calderaro, salesiano in Camerun che alla periferia della città di Douala sta ultimando le strutture di accoglienza per la comunità: la chiesa, il centro sociale e la canonica.
«Un’altra particolarità della sagra – continua Tonellotto – è l’apertura della chiesa il sabato e la domenica. Abbiamo una pieve molto importante, che risale alla fine del VI secolo. La sagra è festa della comunità, non dobbiamo quindi dimenticarci del luogo dove la comunità si ritrova, la nostra chiesa. Teniamo aperte le porte per dare la possibilità alle persone di entrare per una preghiera personale, ma anche per conoscere la storia: ogni mezz’ora infatti mi metto personalmente a disposizione di piccoli gruppi per raccontare come è nata la chiesa e cosa conserva del passato».
All’aspetto culturale si aggiungono gli appuntamenti tradizionali: le serate allo stand gastronomico abbinate ai gruppi musicali, la pesca di beneficenza organizzata dalle mamme, un torneo di calcio con 8 squadre di pulcini (9-11 anni) che si affrontano in partite da 20 minuti ciascuna, un’area giovani con panini, bibite e musica, una mostra di pittura e la lotteria, con la distribuzione a domicilio dei biglietti.
«Sono circa 120 i volontari – interviene il parroco don Luciano Vanzan – che collaborano per la buona riuscita della festa. Per loro, al termine della sagra, giovedì alle 19 celebriamo una messa di ringraziamento nel capannone dello stand gastronomico, visto che non tutti riescono a essere presenti domenica 24 alle 10».
Al termine della sagra, dal 1° al 5 agosto, la parrocchia è impegnata con l’Inside grest, a cui partecipano un’ottantina di ragazzi seguiti da 4 animatori.
«Fino a qualche anno fa – continua il parroco – organizzavamo anche i campiscuola, partecipando a quelli diocesani con una cinquantina di ragazzi. Da qualche anno invece non c’è più adesione. Questo è un aspetto problematico, segno però dei nostri tempi: anche a messa c’è forte disaffezione. Probabilmente non si capisce la valenza e l’importanza che hanno queste attività: i campiscuola sono momento di aggregazione e di crescita, così come l’incontro domenicale in chiesa è la radice dell’essere comunità».
«Ci si deve interrogare – conclude il vicepresidente del consiglio pastorale – su questi cambiamenti. Come consiglio pastorale abbiamo l’abitudine, da diversi anni, di radunare tutti gli operatori, una sessantina, in un momento di riflessione. Quest’anno sarà l’11 settembre. Con noi ci sarà, come già l’anno scorso, don Renato De Lazzari di Galliera Veneta, che ci aiuterà a fare sintesi di quanto emerso l’anno scorso, sulla base dei nuovi orientamenti pastorali. Come in tante altre comunità ci sono luci e ombre, difficoltà, ma anche buona partecipazione in alcuni momenti, come la sagra o altre iniziative di solidarietà».