Sabato 29 in Cattedrale sette nuovi diaconi «arricchiscono la nostra chiesa»
Sette nuovi diaconi: cinque alunni del seminario maggiore e un diacono permanente, ordinati per la prima volta insieme, e un discepolo di san Francesco. Don Gianpaolo Dianin (rettore del seminario) ripercorre i percorsi di ognuno di loro e sottolinea come nella messa solenne ricca di gesti di sabato 29 tutto nella vita di questi giovani uomini trovi un senso e dia slancio verso il futuro.
La nostra diocesi si è regalata quest’anno una sosta che non ha certo i tratti di una fermata, visto che le attività e gli impegni di tutti sono sempre tanti. Una sosta per gustare il cammino fatto e quello che ci sta davanti; per ritrovare le motivazioni e la gioia di camminare; per verificare e rilanciare scelte pastorali impegnative; per rinsaldare legami e nutrire la speranza, come ha scritto il nostro vescovo.
In questa sosta possiamo gustare ancora di più il dono che Dio fa alla nostra chiesa dei prossimi diaconi.
Sabato 29 ottobre il vescovo Claudio ordina sette diaconi: cinque alunni del nostro seminario, un diacono permanente e un diacono discepolo di san Francesco. Fabio Casotto (29 anni di Marsango), Mirko Gnoato (43 anni di Sacro Cuore di Romano D’Ezzelino), Andrea Miola (24 anni di Praglia), Alessio Rossetto (36 anni di San Bortolo di Monselice) e Federico Talone (27 anni di Codiverno): questi sono i cinque giovani che si sono formati nel nostro seminario diocesano. Sergio Cestaro, della parrocchia della Santissima Trinità in Padova, è sposato e ha una figlia e sarà ordinato diacono permanente; Gabriele Dall’Acqua è un frate minore della comunità di Roncajette.
Nel giorno della loro ordinazione le loro famiglie e le comunità che li hanno generati alla fede fermano tante attività per sostare e rendere grazie al Signore che si è ricordato del suo popolo e delle sue tante necessità. Il seminario li guarda stupito, grato al Signore e anche preoccupato come ogni papà e mamma che vede partire un proprio figlio e teme per lui.
Ciascuno di loro ha percorso un cammino unico e diverso da quello degli altri. Fabio è cresciuto in una comunità che l’ha provocato a lasciare il ciclismo agonistico per seguire il Signore; Mirko viene dal mondo del lavoro dopo una giovinezza ricca e travagliata; Andrea è cresciuto respirando il clima spirituale dell’abbazia di Praglia; Alessio viene dal mondo del lavoro e del servizio pastorale; Federico ha dovuto lavorare per consolidare una vocazione che l’ha affascinato e accompagnato per vie a volte tortuose.
Sostano anche loro guardandosi indietro e guardando avanti. Il cammino fatto in questi anni oggi diventa più chiaro; le tappe, le fermate, i passi lenti e veloci, le indicazioni degli educatori a volte difficili da accogliere; tutto questo oggi trova quel senso che non sempre era chiaro lungo il cammino. E la sosta permette loro di guardare anche avanti per vivere un anno di diaconia, di formazione pastorale e di servizio nelle comunità dove sono chiamati a lavorare.
La sosta ci chiede di gustare anche la ricca celebrazione carica di gesti intensi come l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione, l’invocazione dei santi che li vede prostrati a terra in un atto di totale abbandono al Signore, la promessa di obbedienza e la scelta del celibato per essere totalmente di Dio e dei fratelli.
Per i diaconi del seminario si prospetta l’ordinazione presbiterale, per Sergio il diaconato è una scelta permanente. Per la prima volta diaconi del seminario e diaconi permanenti vengono ordinati insieme per dire che la chiesa è un corpo che preti, diaconi e religiosi sono chiamati a servire insieme, portando ciascuno i propri doni e occupando uno specifico ministero per il bene della chiesa.
Diaconi per il presbiterato, diaconi permanenti, religiosi; il 29 ottobre è anche una sosta per contemplare la nostra chiesa che il Signore arricchisce di doni, carismi e ministeri. Ne usciamo tutti “rinfrancati” per continuare a camminare.