Il sinodo dei giovani di Padova nelle mani di papa Francesco
Questa mattina, all'udienza generale in piazza San Pietro c'erano anche loro Michele Lazzaretto, Andrea Melato e Jessica Bonetto, tre dei 35 membri della Commissione preparatoria del Sinodo dei Giovani della diocesi di Padova. Al termine della catechesi, grazie a Ernesto Olivero e a una ventina di volontari del Sermig che stanno organizzando il mondiale dei giovani del 13 maggio a Padova, hanno consegnato al papa il poster del sinodo e una lettera scritta di loro pugno.
Michele Lazzaretto, Andrea Melato e Jessica Bonetto, tre dei 35 membri della Commissione preparatoria del Sinodo dei Giovani della diocesi di Padova, stamane, mercoledì 3 maggio, erano in piazza San Pietro, insieme a un gruppo di volontari del Sermig che stanno organizzando il quinto appuntamento mondiale dei Giovani della Pace (a Padova il prossimo 13 maggio). Con loro anche il fondatore del Sermig Ernesto Olivero, che al passaggio del Santo Padre, al termine dell’udienza, ha consegnato a papa Francesco il manifesto del Sinodo dei giovani di Padova e una lettera scritta di loro pugno.
Nella lettera i giovani padovani illustrano a papa Francesco il sinodo dei giovani della chiesa di Padova, sottolineando come la proposta lanciata dal vescovo Cipolla durante la gmg di Cracovia lo scorso luglio, ha trovato ulteriore motivazione e entusiasmo all’annuncio, poco tempo dopo, del sinodo dei vescovi sui giovani voluto da papa Francesco. Un segno di un cammino condiviso e dell’attenzione posta ai giovani.
Nella lettera, oltre a spiegare il percorso del sinodo dei giovani, che partirà il 3 giugno 2017, viene illustrato al papa il desiderio «di raggiungere tutti i giovani e tutti i luoghi dove ci siano dei giovani che vogliono dire la loro e mettersi in gioco: nelle comunità cristiane, nei movimenti, nelle associazioni, a scuola e all’Università, nei luoghi del divertimento, del lavoro e dello sport…»
La missiva si conclude con la richiesta-impegno di reciproca preghiera per il sinodo dei giovani di Padova e per il sinodo dei vescovi sui giovani e con la speranza dei giovani “padovani” di poter tornare a Roma a presentare il lavoro fatto una volta conclusi i lavori.