I "neocresimati" di Arten visitano anziani e malati
Sono una ventina i ragazzi di terza media e prima superiore della comunità che fa parte del comune di Fonzaso, nel Bellunese, pronti a mettere in pratica un principio semplice quanto importante di cui hanno parlato molto preparandosi al sacramento della confermazione. Entrando nelle case di chi per l'età o la malattia rischia l'isolamento vivranno in prima persona la carità cristiana e porteranno un segno in vista del Natale.
Ad Arten di Fonzaso, nel Bellunese, i ragazzi che hanno appena ricevuto la cresima si preparano al Natale vivendo un’esperienza a contatto con i malati e gli anziani del paese.
Accompagnati da una catechista i cresimati durante le quattro settimane di avvento andranno a visitare a gruppetti quelle persone che per motivi di salute, di età o di difficoltà motorie sono costretti a casa. «Abbiamo pensato – spiega Giocondina Toigo, una catechista – di far vivere loro un’esperienza concreta perché capiscano cosa è la carità cristiana: ne abbiamo parlato tanto in preparazione alla cresima, ora devono mettere in pratica ciò che hanno recepito, devono sperimentarsi. I ragazzi che partecipano all’iniziativa sono una ventina, frequentano la terza media o la prima superiore e verranno suddivisi in gruppetti di 4-5. Abbiamo 12 persone cui far visita, fra cui un malato di sclerosi multipla, una persona non vedente e altre. Porteremo loro un segno del Natale: una piccola natività, un fiore e una preghiera di papa Francesco. Gli anziani sono contenti di accogliere i giovani e anche un po’curiosi. Per i ragazzi invece è un’occasione per riflettere e mettersi alla prova, devono comprendere le difficoltà che vivono queste persone che spesso si sentono isolate o abbandonate, non tanto dai familiari quanto dalla comunità».
«I ragazzi – conclude don Arnaldo Visentin, il parroco – rendono testimonianza di quanto appreso nella preparazione alla cresima vivendo un’esperienza nel quotidiano, non quindi compiendo atti eroici ma qualcosa di semplice, ed è importante che imparino a curare la relazione con le persone, in particolare con gli anziani e i malati».