Giornata per la vita. Salboro e Torreglia si mobilitano
In occasione della Gionata per la vita, nella parrocchia padovana il 3 febbraio fa tappa la veglia itinerante che il Movimento per la vita di Padova ogni anno propone in un vicariato diverso. A presiederla saranno don Marco Galletti delegato del vescovo per la pastorale cittadine, e il parroco di Salboro don Severino Alessio. A Torreglia, domenica 5, torna "Una rosa per la vita" organizzata dalla sezione locale del Centro italiano femminile.
“Donne e uomini per la vita nel solco di santa Teresa di Calcutta”: è questo il tema per la 39a giornata nazionale per la vita che si celebra il 5 febbraio, declinato in tre aspetti: il coraggio di sognare con Dio; i bambini e i nonni, il futuro e la memoria e con madre Teresa.
E proprio sulla scia del sogno si muove la veglia di preghiera promossa dal Movimento per la vita di Padova che quest’anno si svolge venerdì 3 febbraio alle 21 nella chiesa di Santa Maria Assunta a Salboro. «L’iniziativa è proposta da alcuni anni – spiega Rosaria Alberti, vice presidente dell’Mpv – È una veglia itinerante, ogni anno si sceglie un vicariato diverso. A presiederla ci saranno don Marco Galletti, delegato per la pastorale cittadina, e don Severino Alessio, parroco di Salboro. È stato invitato anche il vescovo Claudio. Nella locandina abbiamo raffigurato una donna e un uomo: è la condivisione che prende il via e si eleva verso Dio.
Celebrare questa giornata significa riproporre i valori cristiani che sembrano sempre più dimenticati: promuovere la dignità dell’uomo e la cultura dell’accoglienza, difendere la vita in tutte le sue fasi e criticità, non solo nel momento del concepimento».
Il messaggio del consiglio episcopale permanente, infatti, parla di bambini e nonni: per papa Francesco il sogno di Dio si realizza con la cura di entrambi. I bambini sono il futuro, coloro su cui riponiamo speranza, i nonni sono la memoria della famiglia, coloro che ci hanno trasmesso la fede. Il papa ricorda che il sogno di Dio continua a realizzarsi nei sogni delle coppie che hanno il coraggio di fare della loro vita una famiglia.
Per la giornata della vita in diocesi si è mobilitata anche la parrocchia del Sacro Cuore di Torreglia dove il 3 febbraio alle ore 21 si tiene una veglia e il 5 invece la sezione locale del Cif-Centro italiano femminile promuoverà diverse iniziative per raccolta fondi a favore del Centro di aiuto alla vita di Abano Terme.
«Proponiamo – spiega Anna Maria Battan, presidente del Cif – un’iniziativa già consolidata nel tempo, “Una rosa per la vita”, alla quale abbiamo aggiunto un segnalibro con il disegno di una rosa e una citazione dell’abate Barbieri e la vendita di un puzzle che rappresenta la famosa Madonnina di Ferruzzi, pittore nativo di Luvigliano. La rosa rappresenta la vita, la vita delle famiglie, bambini, donne che aiutiamo, sia italiani che stranieri.
Puntiamo molto sulla socializzazione: il bambino deve integrarsi, ma anche la mamma. Per questo spesso aiutiamo economicamente le famiglie a pagare le rette della scuola dell’infanzia. Le mamme molte volte hanno paura, sono disinformate, temono soprattutto di perdere il loro bambino, di essere allontanate. Cerchiamo di aiutarle a inserirsi nel mondo del lavoro».
«Come Movimento per la vita – continua Rosaria Alberti, che ha lasciato il timone da qualche mese al nuovo presidente, Marcello Vinci – ci impegniamo in attività di formazione e educazione verso i giovani per trasmettere quei valori che oggi ci sembrano smarriti. Proponiamo incontri, ai ragazzi di quinta elementare, per conoscere e capire le emozioni e la loro ricchezza. È un aiuto per una crescita più equilibrata e serena».
Anche quest’anno il Movimento promuove il “Premio studentesco internazionale”, dedicato in questa 30a edizione ad Alessio Solinas, giovane scomparso il 24 luglio 2016 e intitolato “C’è vita in Europa? Sulle orme del nostro futuro”. Inoltre prosegue anche il progetto Gemma: un servizio di adozione a distanza di mamme in difficoltà. «L’importanza di questa giornata – conclude Alberti – è nel fatto che non ci muoviamo singolarmente. Attraverso semplici testimonianze nelle parrocchie, con la raccolta fondi, cerchiamo di sottolineare il valore della vita. Non dobbiamo essere chiusi nel nostro individualismo, ma aprirci».