Elisabetta Vendramini, domenica si conclude il lungo anno di celebrazioni
“Una voce solo per te” è il titolo dell’iniziativa che le suore francescane elisabettine di Padova organizzano domenica 17 settembre, per concludere le celebrazioni del 200° anniversario della vocazione della beata Elisabetta Vendramini, la fondatrice del loro ordine religioso. Appuntamento alle 8.30 a Taggì di Villafranca, per un pellegrinaggio a piedi con arrivo alla casa madre di via San Giovanni di Verdara.
«Trattandosi dell’evento finale dell’anniversario, che nel corso dell’anno abbiamo meditato soprattutto all’interno delle nostre comunità, lo abbiamo voluto pubblico e aperto a giovani e adulti – spiega suor Barbara Danesi, tra le ideatrici della giornata insieme alle consorelle della pastorale giovanile – La formula è varia. Il ritrovo è alle 8.30 a casa don Luigi Maran, in via Balla 48 a Taggì di Villafranca, luogo da cui parte un pellegrinaggio a piedi che termina alla nostra casa madre di via san Giovanni di Verdara a Padova. Alla sua conclusione, alle 12, partecipiamo alla celebrazione eucaristica nella basilica del Carmine».
Dopo il buffet nella casa madre (su prenotazione: pastoralegiovanile@elisabettine.it), alle 14 è prevista una visita guidata alla soffitta in cui, dopo le numerose peripezie vissute da madre Vendramini, nacque la famiglia elisabettina.
Luogo spartano ed essenziale, che la stessa beata descriverà in questi termini: «Nel novembre 1828 fui posta da Dio con una compagna [...] in una splendida reggia della santa povertà, priva persino del letto».
Alle 15.30, nella chiesa della casa madre, ha inizio il recital Storia di Elisabetta, imperniato sulla vocazione della fondatrice, diretto da suor Daniela Cavinato, interpretato da suore, volontari e operatori delle strutture assistenziali delle religiose.
«Il tema dell’intera giornata è la vocazione – prosegue suor Danesi – e si è cercato di approfondirlo e proporlo nel recital, sottolineando il momento in cui Elisabetta, a 27 anni compiuti, decide di dare ascolto alla voce che sentiva in sé, mandando all’aria il suo matrimonio. Ma anche il pellegrinaggio della mattina simbolicamente vuole rappresentare il cammino che il cristiano compie dalla chiamata alla realizzazione della propria missione».
«Per raggiungere il suo scopo madre Vendramini viaggiò da Bassano del Grappa a Padova, dove incontrò don Luigi Maran che le fornì grande aiuto e supporto morale per il progetto che serbava in cuore. Così questa domenica partiamo in pellegrinaggio dalla casa di Taggì che porta il nome del sacerdote, dove oggi si trova l’infermeria delle nostre suore che conoscono e hanno vissuto per tutta l’esistenza la vocazione elisabettina. E approdiamo alla soffitta, per rinfrancare la scelta di questo cammino».