«È il momento di raccontare la bellezza dei nostri circoli»
Venerdì 29 aprile nel centro parrocchiale di San Carlo, in Arcella a Padova, si è svolta l’annuale assemblea dei soci di Noi Padova durante la quale sono stati approvati i bilanci economico e istituzionale del 2015. Pubblichiamo di seguito la relazione del presidente Fabio Brocca che si è aperta con i ringraziamenti.
«Saluto subito don Paolo Doni, vicario generale della nostra diocesi, e don Leopoldo Voltan, nuovo vicario della pastorale diocesana, e ringrazio fin da subito la parrocchia di San Carlo che ci ospita. Un grazie particolare a Guido Bottazzo, che con il 1° aprile ha intrapreso una nuova avventura professionale, ma che in questi anni ha lavorato per l’associazione Noi Padova aiutandola a crescere. Grazie Guido il Noi Padova ti è riconoscente.
Credo di poter dire subito che il bilancio 2015 di Noi Padova sia positivo, se guardiamo ai numeri: siamo infatti cresciuti sia come circoli affiliati sia come numero di tesserati. Per quanto riguarda le attività, anche nell’anno 2015 abbiamo collaborato con altre associazioni laicali in occasione della marcia della pace, di Openfield e del Grest up.
Abbiamo dedicato molto tempo ed energie alla formazione, per questo sono state fatte, in vari circoli della diocesi, ben 45 serate di formazione Haccp per responsabili bar, cucina e addetti alla manipolazione degli alimenti a cui hanno partecipato 4.028 persone, numero questo che ci dà l’idea della vivacità e della dinamicità della nostra associazione. Inoltre sono state organizzate altre tre serate denominate “Abc associativo” in quattro zone diverse della nostra diocesi (Fellette di Romano d’ Ezzelino, Crocifisso a Padova, Redentore di Monselice e Sant’Anna di Piove di Sacco) per far conoscere meglio, a tutti i direttivi dei circoli, quale sia il rapporto tra circolo e parrocchia, per approfondire lo statuto dell’associazione e gli aspetti fiscali.
Mi permetto qui di aprire una parentesi e di dire che queste tre tematiche sono così importanti da meritare una costante formazione: per questo la segreteria e la presidenza sono sempre disponibili per fornire chiarimenti in merito.
Mi piacerebbe che la parola formazione diventasse una parola chiave nella nostra associazione. Mi piacerebbe integrare la formazione “tecnica”, che ci è garantita dai corsi con una di tipo “educativo”, che aiuti a tirare fuori quanto si trova dentro la persona umana.
Educare vuol dire proprio tirare fuori. Chi svolge un servizio educa con il suo esempio, con il suo entusiasmo, con il suo essere: questo dovremmo riuscire a trasmettere e tirare fuori dalle nostre comunità. Come già detto a novembre sarebbe bello ringiovanire l’associazione e consegnarla ai giovani ricordandoci che non sono oggetti ma soggetti, persone che in questo momento storico ci danno l’occasione per cambiare.
Per questo l’associazione Noi Padova nel 2016 vorrebbe dedicarsi di più a loro, cominciando nel concreto con la giornata del 1° maggio in seminario minore, con una proposta di formazione e di motivazione al servizio in collaborazione alla pastorale giovanile: è la prima giornata che organizziamo e ci sono circa 400 ragazzi iscritti.
Mi piacerebbe che questo fosse un punto di partenza e che in futuro si riuscissero a creare altri momenti per i giovani per stare assieme, conoscersi, confrontarsi sul bello che c’è nelle nostre comunità. Sempre parlando di giovani vi informo che in alcuni circoli è attivo un doposcuola con il compito di aiutare i bambini nello svolgimento dei compiti scolastici: sarebbe bello che aumentasse il numero di queste iniziative nelle nostre realtà.
Dialogare e collaborare con le famiglie e le istituzioni, tra cui appunto la scuola, è importante sia perché fa parte del dna della nostra associazione, sia perché questo dialogo può avvicinare i giovani all’associazione stessa e quindi alle nostre comunità cristiane.
Vi auguro e auguro anche a me stesso di tenere gli occhi aperti e di non fare solo i contabili (certo la nostra associazione ha bisogno dei contabili, ma soprattutto ha bisogno di persone con gli occhi aperti): chi ha gli occhi aperti sa leggere il territorio in cui opera, prova a fare qualcosa di nuovo assumendosi il rischio di sbagliare.
Personalmente preferisco chi facendo qualcosa di nuovo sbaglia ma ci ha provato piuttosto di sentirmi dire “si è sempre fatto così”. E quante volte l’ho sentito! Non vi nascondo che girando per i circoli e ascoltando ho respirato una certa stanchezza, una fatica, una demotivazione nel servizio. Allora chiediamoci veramente il perché del nostro servizio nei circoli.
È ora di avere il coraggio di cambiare e di vedere il bello dei nostri circoli; credo sia passato il tempo di parlare di sacrificio e di rinuncia, è ora di parlare della bellezza delle nostre comunità.
Un obiettivo personale per ognuno di noi sia quello di cercare le perle preziose nelle persone, nelle comunità. Concludo aggiungendo ai ringraziamenti iniziali un grazie a don Mirco Zoccarato, il nostro assistente, per la sua importante presenza e per la sua visione d’insieme della pastorale, alla presidenza e al direttivo dell’associazione Noi Padova, alla segreteria che svolge il lavoro quotidiano e a voi tutti per l’impegno e la costanza con l’augurio di saper essere autentici educatori nei vostri circoli e nelle vostre comunità.