Al Poliambulatorio Caritas-Cuamm i più assistiti ora sono gli italiani
Il servizio, che si affianca al poliambulatorio delle cucine popolari e a quello della Croce rossa, offre cure sanitarie alle persone con disagio economico e sociale. Lo scorso anno gli italiani sono stati il 30 per cento degli oltre 500 assistiti, seguiti da marocchini e rumeni.
Sono state 554 le persone curate nel 2015 nel poliambulatorio Caritas Cuamm di via Duprè 26 a Padova.
Di queste 284 erano nuovi pazienti (290 maschi e 264 femmine); 166 i minori sotto i 18 anni e in tutto sono stati effettuati 1.577 diversi interventi.
Da anni, grazie all’impegno volontario e gratuito di un gruppo di 11 medici specialisti, odontoiatri e oculisti, e un’assistente alla poltrona, viene garantita l’assistenza sanitaria a persone indigenti, regolarmente o irregolarmente soggiornanti nel territorio.
La nazione maggiormente rappresentata è l’Italia, con il 30 per cento, seguita da Marocco con il 19 e da Romania con il 10.
«Il servizio – spiega Sara Ferrari, referente di Caritas diocesana – si rivolge in particolare a quei cittadini italiani o stranieri che vivono in condizioni di povertà estrema e non, e le cui problematiche principali sono il soddisfacimento dei bisogni primari, come il mangiare, il potersi dedicare all’igiene personale; la cura di problematiche legati alla salute; l’assenza di riferimenti abitativi o di accoglienza; la difficoltà di orientamento ai servizi e di reinserimento sociale; e infine problematiche psicorelazionali».
Il servizio, attualmente, si svolge dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 con eccezione dovuta ai casi di urgenza, orario variabile in base alla disponibilità dei medici volontari per un totale di 20 ore la settimana.
I pazienti vengono curati solo ed esclusivamente su appuntamento (da fissare il venerdì mattina telefonando allo 049-8771725) e previo colloquio al centro di ascolto diocesano. Il poliambulatorio sarà chiuso nel periodo estivo per tutto il mese di agosto.
Una preziosa antenna sul territorio
«Grazie al suo stretto legame con il centro di ascolto diocesano e con quelli vicariali – sottolinea Ferrari – il poliambulatorio è davvero un’antenna sul territorio perché, oltre a fungere da luogo di cura, porta avanti anche una funzione di “sportello informativo” per le persone che vi accedono e offre informazioni su dove poter andare a mangiare, dove poter fare una doccia e come accedere ai dormitori».
Il poliambulatorio Caritas Cuamm è anche in rete con gli altri due ambulatori medici per persone in disagio della città di Padova: quello delle cucine economiche popolari, che non offre possibilità di cure odontoiatriche, e quello della Croce rossa, aperto due giorni la settimana.
«Nei centri di ascolto e nei vari servizi delle nostre Caritas – conclude Sara Ferrari – incontriamo quotidianamente persone, italiane e straniere, che per ragioni burocratiche o economiche hanno difficoltà ad affermare i propri diritti. Il nostro dovere è accoglierle per ascoltare i bisogni e cercare assieme a ciascuno di loro una risposta. La prossimità agli ultimi è ciò che alimenta e dà senso al nostro lavoro. La necessità di offrire risposte immediate a problemi concreti non deve però sostituirsi alla capacità di progettare a lungo temine percorsi di reale tutela dei diritti: l’obiettivo ultimo, infatti, di ogni nostro servizio deve restare quello di offrire all’individuo una progressiva e reale emancipazione».
Per questo i servizi sanitari attivati sul territorio dalle diverse Caritas non si pongono come alternativi o come servizi paralleli al servizio sanitario nazionale, ma vogliono essere tangibili segni dell’attenzione che il diritto alla salute merita da parte di tutti.