Poche tasse, tanti italiani: all'estero per ottimizzare la pensione
Portogallo e Tunisia tra le mete più gettonate degli ultimi mesi. L'esperienza di Manuela Bruzzo, vicentina, e i dati dell'edizione 2016 del Rapporto Italiani nel mondo della fondazione Migrantes.
Lanzarote e Tenerife, isole delle Canarie, Spagna, dove la pensione arriva lorda e la vita costa decisamente molto meno. Il Portogallo tra le mete più gettonate negli ultimi mesi, la Tunisia per chi ha meno soldi a disposizione o magari la conosce già per esserci stato diverse volte in vacanza o per lavoro. Posti che attirano per il clima temperato e tutto sommato non lontanissimi dall'Italia. Sono questi alcuni tra i paesi selezionati dai pensionati che decidono di trasferirsi all'estero.
La Tunisia è stata da subito la meta scelta da Manuela Bruzzo. Vicentina, 62 anni, è riuscita ad andare in pensione in primavera dopo aver prolungato il periodo di permanenza al lavoro per due anni e da maggio è partita con il marito Josè, di origine dominicana, che per trasferirsi ad Hammamet in Tunisia si è licenziato. «Ho lavorato fino a pochi mesi fa come responsabile export di un'azienda di spedizioni internazionali - ci racconta al telefono da Hammamet guardando il mare dalla sua villa - e per questo la Tunisia la conoscevo da trent'anni. Qui il mio ex titolare ha un ufficio di corrispondenza e il paese l'ho frequentato sia per lavoro che per vacanza. Una volta andata in pensione, con mio marito abbiamo deciso di passare qui la maggior parte del nostro tempo». Ottimo rapporto qualità prezzo per la vita quotidiana, in due per vivere bollette comprese spende circa 500 euro al mese, e poi c'è la vicinanza con l'Italia dove ha lasciato la sua famiglia: la madre, un fratello e una cognata, due nipoti.
«Per tornare in Veneto ci vuole un'ora e mezza d'aereo - spiega Manuela - e i collegamenti con Venezia sono buoni e a prezzo modico. Mia mamma è stata qui tre settimane, perché la famiglia vivendo lontano è una cosa che mi manca, l'unica. Io sono tornata a casa già da due volte». Tra i problemi da affrontare per il trasferimento c'è la burocrazia tunisina. Per questo Manuela Bruzzo ha deciso di rivolgersi all'agenzia Nuova Vita. Vive ad Hammamet Nord, una zona della città scelta da molti italiani, dove ha affittato una villa sul mare. «In Tunisia ricevo la mia pensione al lordo - racconta - e con duemila euro al mese qui viviamo bene, possiamo permetterci di uscire qualche volta e riusciamo a risparmiare qualcosa. Anche la tassazione è molto bassa. Lo stato tunisino applica le tasse solo sul due per cento del tuo reddito. Per fare un esempio: se uno guadagna duemila euro al mese, al massimo ne paga 40 di tasse. Come dire 480 euro all'anno contro i 500 euro al mese che paghiamo in Italia».
La casa non l'hanno acquistata ma affittata. Di una villa sul mare con giardino e una piccola piscina pagano 600 euro al mese, ma se si sceglie un appartamento la cifra scende anche a 300 euro se si desidera una casa con gli standard europei. In Tunisia vivono molti italiani. «Li ho incontrati subito - aggiunge Manuela - basta andare al mercato e li riconosci. Poi scegli le persone con cui fare amicizia. Qui vivono molte coppie con figli che lasciano l'Italia dopo la pensione, altri sono scappati per i motivi più disparati».
È poco preoccupata anche di possibili malattie, Manuela: «I medici sono bravi in Tunisia, anche se negli ospedali pubblici è meglio non andarci. Ci sono numerosi specialisti che ti visitano privatamente e paghi il costo del solo ticket in Italia: la visita di un primario costa al massimo 30 dinari (poco più di 13,5 euro). Un nostro amico qualche tempo fa si è sentito male di notte. Il medico è arrivato subito a casa, gli ha fatto l'elettrocardiogramma con il suo tablet e poi lo ha rivisto in studio il giorno seguente per altri accertamenti: costo totale 50 dinari, 20 euro». Nonostante tutto, Manuela non sa ancora se la Tunisia sarà la sua scelta per sempre: «Sono venuta qui con l'idea di trascorrere il tempo della pensione, per ora una "vacanza prolungata". In Italia non vivevamo male e resta la mia patria, ma qui a ottobre fa ancora caldo e la temperatura anche d'inverno non scende mai sotto i 15 gradi».
Una vita migliore e "calda"
Si parte per lavorare, fare ricerca, studiare. Si parte anche, dopo la pensione, per vivere meglio e sfruttare i soldi maturati cercando un clima mite e una tassazione più vantaggiosa. Un fenomeno osservato dall'edizione 2016 del Rapporto Italiani nel mondo della fondazione Migrantes che quest'anno, grazie al contributo dell'Inps, ha approfondito nel dettaglio non solo il numero e la tendenza delle pensioni pagate all'estero ma anche le mete preferite dai pensionati italiani e stranieri nel 2015.
Se per effetto delle varie riforme del sistema previdenziale il numero delle pensioni liquidate all'estero è diminuito dal 2003 a oggi, nel 2015 sono aumentate del 22 per cento le pensioni pagate in Spagna e in misura percentualmente ancor più elevata quelle pagate in Polonia (105,2 per cento), Romania (152,8 per cento), Bulgaria (223,6 per cento), Ucraina (307 per cento). Sono poi ripresi i pagamenti di pensioni anche verso Grecia, Gran Bretagna, Austria; in netto calo invece i trasferimenti verso Francia, Belgio e Svizzera. Andando a guardare le età, il Rapporto evidenzia come il 6,2 per cento degli italiani che hanno lasciato la nostra nazione nel 2015 abbia più di 65 anni. Tra questi 637 sono addirittura over 85 e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni, con Lombardia e Veneto che rappresentano in assoluto le prime due regioni in Italia come numero di partenze.
Da gennaio 2016 ad Altavilla Vicentina è operativa "Nuova Vita", agenzia specializzata in "viaggi-studio" (lunghe vacanze nelle diverse località per capire come si vive) e trasferimenti all'estero per pensionati. «Siamo partiti nel 2016 - spiega il titolare Carlo Quipotti - ma da un paio d'anni ci eravamo attivati creando una rete di collaboratori nelle varie località che vengono proposte». Un'esperienza unica in Italia, mentre sono molte le agenzie gestite da italiani e non a disposizione di chi vuole trasferirsi nelle mete prescelte. Nei primi dieci mesi di attività l'agenzia, che ha clienti che arrivano da tutta Italia ma soprattutto dalle regioni del Nord e del Centro, ha seguito 150 "viaggi-studio", una trentina dei quali si sono trasformati in veri e propri trasferimenti.
«Le mete più gettonate - spiega ancora Quipotti - sono le isole Canarie in Spagna per il clima mite, ma a dire il vero non tutti possono permettersele, seguite dal Portogallo, dove l'incentivo arriva dalla nuova legge che esenta dal pagamento delle tasse per i primi dieci anni i residenti "non abituali". Chi ha a disposizione un budget più limitato sceglie invece la Tunisia e la Bulgaria». Mete in Europa, ma anche al di fuori. A spingere un pensionato a partire sono soprattutto il costo della vita e i vantaggi di una pensione ricevuta all'estero al lordo delle tasse e con imposizioni fiscali, nei paesi di destinazione, più favorevoli. A questo si deve aggiungere la richiesta di sicurezza.
«Non ci credevo neppure io - conferma Quipotti - ma il pensionato che vive solo ha paura dei furti in casa, delle rapine, e cerca per questo zone più tranquille dove risiedere. Le Canarie e il Portogallo ma anche la Bulgaria da questo punto di vista danno molte garanzie con una legislazione più severa che in Italia». Single, in coppia, con o senza figli. Non c'è differenza tra i pensionati che si trasferiscono. Chi rinuncia lo fa di solito per i nipotini. «Sono loro a frenare la partenza, soprattutto se sono piccoli, due o tre anni. Chi ha figli ventenni invece parte e molti di loro hanno già figli che vivono o studiano all'estero».
Spesso non si sceglie la meta di residenza dopo il primo "viaggio-studio", racconta Quipotti, appena rientrato in Italia dal Portogallo: «Ho una coppia che è appena tornata da Lisbona ma a gennaio ripartirà per l'Algarve, regione a Sud della capitale sempre in Portogallo. Anche chi sceglie le Canarie prima prova Tenerife poi magari si sposta anche a Lanzarote». Una scelta maturata di solito da persone o coppie che hanno una pensione superiore ai 1.200-1.300 euro. «Sono poche, almeno dal nostro osservatorio - conclude Quipotti - le persone con una pensione molto bassa che si rivolgono a noi, anche se abbiamo il caso di una donna, vedova, che gode della sola pensione di reversibilità del marito di circa 500 euro al mese e che sta pensando di lasciare l'Italia per la Tunisia. Ero convinto che proprio per questo la Bulgaria, dove si vive bene con 7-800 euro al mese avesse successo. Per ora invece non è stato così».