Le rondini di pace. Al Duca d'Aosta il metodo per superare i conflitti
Il Duca d’Aosta di Padova è l’unico liceo veneto ad accogliere il metodo che mira a superare i conflitti
Una scuola pensata per cambiare il mondo. Si potrebbe definire così il metodo Rondine, ovvero una sperimentazione che si sta via via diffondendo tra le scuole superiori italiane. A Padova la si trova al liceo delle scienze umane Duca d’Aosta, dove già l’anno scorso è stata attivata una sezione Rondine a partire dal terzo anno e fino alla quinta. La proposta nasce dall’esperienza della Cittadella della Pace di Arezzo situata nei pressi dell’Arno, nel borgo medioevale di Rondine appunto, dal quazioni criminali che trovano nella poliedricità del mondo produttivo del Veneto una buona fonte di redditualità, in un contesto che agevola, per una pluralità di fattori, il “mimetismo” delinquenziale». I dati raccolti da Libera confermano quanto scritto dalla Dia: nel 2023 sono state emesse 53 interdittive antimafia con un aumento del 112 per cento rispetto all’anno precedente. Anche il numero dei beni confiscati negli ultimi dieci anni è passato da 88 a 492 unità, di cui 227 immobili in gestione dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati. Non si arresta neanche la morsa delle ecomafie che, si legge nel report, sono «spinte da interessi trasversali in cui si intrecciano sempre di più criminalità ambientale, economica e organizzata in un triangolo perfetto». I reati ambientali nel 2023 sono saliti a 1.761, registrando un più 53 per cento rispetto al 2022. Impennata, anche, per i reati nel ciclo dei rifiuti. Lo scorso anno sono stati 289 con un incremento del 95 per cento rispetto al dato del 2022 quando erano 148. A guidare la classifica delle province con più reati ambientali è Venezia che ne registra 36. «La difesa delle regole e dei limiti fa crescere l’economia e la società civile – sottolinea Massimo Zanon, presidente della Camera di commercio di Venezia Rovigo – Chi li infrange non lavora per garantire il futuro né le prende il nome. Qui si è creata una comunità fondata sugli ideali del fondatore Franco Vaccari, ovvero la convinzione che i conflitti possano essere superati attraverso le relazioni tra le persone, l’incontro tra i popoli e soprattutto la creazione di un futuro globale dove ci siano giovani capaci di affrontare il mondo, la politica e le istituzioni in un’ottica di dialogo pacifico. I conflitti non si possono eliminare, esisteranno sempre, ma possono essere gestiti in modo costruttivo e creativo per stimolare il confronto e le soluzioni. Questo il perno attorno al quale ruotano le azioni del metodo Rondine, dalla World house (casa del mondo), studentato biennale per giovani provenienti da Paesi in conflitto, alla Rondine Academy, scuola di formazione per adulti, ai progetti internazionali e molto altro ancora. A scuola il metodo Rondine punta a sviluppare le competenze scolastiche degli studenti mettendole in relazione con quelle trasversali, in modo da riversare ciò che viene imparato sui banchi anche su un piano pratico, al fine di sviluppare la loro vocazione professionale. Ciò si realizza attraverso il cosiddetto “Percorso Ulisse”, per cui le varie materie si innestano in un progetto formativo unitario che inserisce in un’unica prospettiva tutte le esperienze di educazione civica, orientamento o di stage lavorativo. La classe perciò condivide passioni e interessi che si traducono in molte attività extrascolastiche, come per esempio azioni di solidarietà con associazioni del territorio. Il metodo Rondine si basa su otto punti fermi, i cosiddetti “mattoncini”, che prevedono ad esempio delle famiglie, né delle imprese. Un’economia sana significa competitività, significa investimenti, crescita dell’impresa e del territorio, con ricadute non solo per l’imprenditore, ma anche per i cittadini». Per sensibilizzare i territori al tema della legalità prosegue, anche, il percorso formativo rivolto agli studenti delle scuole superiori nell’ambito del Protocollo d’intesa firmato dalla Sezione regionale dell’Albo nazionale gestori ambientali, Libera e Unioncamere Veneto. «Dialogare con i giovani è di vitale importanza – spiega Vallì Zilio, presidente della Sezione regionale Veneto dell’Albo gestori ambientali – Il futuro sono loro. Quando la Sezione entra nelle scuole per parlare di questi temi ragazzi e ragazze si dimostrano ricettivi, attenti e coinvolti. Crediamo fortemente in questo progetto e negli sviluppi generatisi nel corso degli anni». un consiglio di classe coeso e formato a questo scopo; un tutor facilitatore delle relazioni tra studenti e con gli insegnanti; l’impegno a mettersi in dialogo con realtà del territorio e ancora la “classe nuvola” che consiste in un gemellaggio con altre classi creando un ambiente virtuale comune. Il Duca d’Aosta di Padova prevede una partecipazione a questo indirizzo su base volontaria e senza aggravi sulle famiglie. L’attivazione della sperimentazione parte dalla terza e vi possono confluire anche alunni provenienti da altri istituti, dato che per ora è l’unica attivazione in tutto il Veneto: «Partecipare alla formazione scolastica in questo modo richiede sicuramente una forte motivazione e qualche sforzo in più – spiega la professoressa Orietta Beccaro, referente della sezione – Gli studenti sanno che ogni settimana dovranno incontrare il tutor di classe, fermarsi a pranzo con lui e confrontarsi per altre due ore sia individualmente che in gruppo». Che sia una scuola pensata oltre alle ore in classe è chiaro: «Durante l’anno gli studenti sono impegnati in tematiche sociali forti attraverso cineforum, partecipazione a consigli di quartiere, contatti con l’ambiente universitario e incontri con giornalisti che hanno operato in zone di guerra; inoltre la classe si reca a Rondine due volte all’anno, a settembre e a maggio, per partecipare allo You Topic Festival». È questa forse l’esperienza più giusta per capire lo spirito di Rondine. Ad affermarlo è Manuel Zorzi, padre di una studentessa del Tito Livio di Padova: «Sia perché al festival partecipano esponenti della politica e dello spettacolo, ma anche perché aiuta gli studenti a maturare l’idea di poter spendere un intero anno nella Cittadella della Pace, come è successo a mia figlia che sta frequentando lì il quarto anno». Sono quattro, infatti, gli studenti padovani ospitati a Rondine per frequentare il quarto anno: «Un’opportunità esaltante e altamente formativa – continua Manuel – che li fa vivere a contatto con gli universitari della World house. Una volta rientrati, il loro compito continuerà come ambasciatori».
Michela Temporin