Fondazione Cariparo, presentato il bilancio sociale

Due sono le direttrici su cui si è sviluppato lungo il 2013 l'impegno finanziario della Fondazione cassa di risparmio di Padova e Rovigo: da una parte la promozione del lavoro in rete, di cui è uno splendido esempio il Fondo straordinario di solidarietà; dall'altra l'attenzione per i giovani che ha portato a iniziative per conoscere meglio le nuove generazioni e poi per favorirle con il microcredito ma non solo.

Fondazione Cariparo, presentato il bilancio sociale

Il bilancio sociale non è solo uno strumento di rendicontazione; non indica soltanto quali sono stati i rapporti (prevalentemente in termini di sostegno economico) di un ente con il territorio di appartenenza; è molto di più: esprime infatti il modo di interpretare la propria presenza, le scelte, le strategie, che caratterizzano i vari soggetti che operano nel contesto locale.

Per questo, il bilancio sociale 2013, presentato in questi giorni dalla Fondazione cassa di risparmio di Padova e Rovigo, offre l’opportunità per cogliere quelle che, sulla base delle analisi e dei giudizi di questo ente presente nel Padovano e nel Polesine, sono le emergenze, ma anche la visione sociale che caratterizza una consistente quota di investimenti.Due sono le direzioni lungo le quali si sono sviluppate molte delle iniziative promosse direttamente dalla fondazione o realizzate dai destinatari dei contributi: la promozione del lavoro di rete e l’attenzione ai giovani.

«Riteniamo – spiega il presidente Antonio Finotti – che un ente come il nostro debba essere in grado non solo di intercettare i bisogni del territorio e di trovare delle risposte adeguate, collaborando con tutti i soggetti istituzionali e con il terzo settore, ma debba anche essere capace di individuare nuovi percorsi, assumendosene i rischi». «Quello che più ci ha colpiti durante questo lungo periodo di crisi che stiamo vivendo – aggiunge il presidente – è la paura diffusa del futuro. Un senso di timore che ha offuscato le prospettive e paralizzato l’azione. Le crisi possono invece offrire interessanti opportunità di crescita e di miglioramento: ad esempio, stimolano a riconsiderare le scelte fatte fino a quel momento, rimettendole talvolta in discussione; sollecitano un approccio ai problemi con una modalità diversa dal passato».

Ecco dunque che si fa sempre più importante, secondo la Fondazione, l’esigenza di non ripiegarsi sul passato, ma di rafforzare le potenzialità e le capacità di costruire il futuro, attraverso l’utilizzo di modelli, metodi e modalità diverse da prima. «Abbiamo netta la percezione – aggiunge Finotti – di quanto siano differenti, se non addirittura sconosciuti fino a pochi anni fa, gli attuali bisogni e quanto siano complesse le problematiche che oggi la società vive: esse richiedono inevitabilmente di essere fronteggiate con una progettualità di alto livello e con una dotazione di risorse umane, finanziarie e strumentali di cui nessun soggetto singolarmente dispone. Nemmeno una fondazione di origine bancaria».

Per questo l’ente di Cariparo ha scelto di unire le forze e fare rete tra soggetti diversi della pubblica amministrazione, delle imprese, del terzo settore. Qualche esempio. Il Fondo straordinario di solidarietà, realizzato con le diocesi, le province, i comuni, le camere di commercio, per gestire l’emergenza lavoro, ponendo le basi di un nuovo modo di fare welfare; e poi il progetto su larga scala per l’efficientamento energetico di edifici pubblici e di impianti di illuminazione dei comuni delle due province. Dunque il fare rete come indispensabile, ineludibile alternativa alla cultura dell’individualismo: è l’unica modalità, per la Fondazione, con cui è pensabile affrontare il futuro; che va costruito in primo luogo sui giovani. A loro deve essere data la possibilità di motivarsi, di sperimentarsi, di acquisire fiducia nelle loro capacità e di avere un lavoro.

Ecco perché la Fondazione ha scelto di puntare sulle nuove generazioni. «Innanzitutto conoscendole meglio – spiega il presidente – Abbiamo così avviato uno studio per analizzare come crescono i ragazzi, come diventano adulti e affrontano la transizione dal mondo della scuola al lavoro. Poi, per preparare il terreno della loro crescita, ci siamo affiancati alle istituzioni scolastiche, mettendo a disposizione opportunità extradidattiche in grado di contribuire allo sviluppo dell’adulto di domani. Queste attività, che riguardano principalmente bambini e ragazzi, sono poi completate da altre iniziative rivolte ai giovani adulti che mirano a sviluppare concretamente le loro potenzialità, magari dissuadendoli dall’emigrare all’estero per trovare un lavoro». Gli interventi su cui si è puntato sono stati i bandi rivolti alle associazioni e alle imprese culturali gestite dagli under 35; il microcredito d’impresa per i giovani che desiderano avviare una propria impresa; i grant per under 40 che sviluppano progetti di ricerca scientifica di eccellenza nel campo della ricerca pediatrica.

Questi gli investimenti complessivi della fondazione durante lo scorso anno, nei sei ambiti scelti per intervenire: ricerca scientifica 11,1 milioni di euro, istruzione 8,5 milioni, arte e attività culturali 10,9, salute e ambiente 6,5, assistenza e tutela della categorie deboli 13,4; altri settori (sport, protezione civile, agricoltura di qualità) 3 milioni di euro.

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