“E’ ora di disinnescare il pianeta”: il mondo si mobilita contro le mine
Oggi si celebra la Giornata mondiale indetta dalle Nazioni Unite e a sostegno della “Mine Action”. Ogni anno 15 mila persone rimangono mutilate o uccise. Da gennaio l’Italia ricopre la presidenza (per 2 anni) del Mine Action Support Group. “Importante che se ne comprenda l’importanza come azione umanitaria”.
Oggi, 4 aprile, si celebrerà nel mondo la Giornata internazionale indetta dalle Nazioni Unite sul problema delle mine e di sostegno alla “Mine Action”, dedicata quest’anno al tema “La Mine action è un’azione umanitaria”.
Le Nazioni Unite hanno indetto la Giornata Internazionale del 4 aprile per mantenere alta l’attenzione su tutte quelle minacce rappresentate non solo dalle mine ma anche da residuati bellici inesplosi, bombe cluster, ordigni esplosivi improvvisati (IEDs) e armi e munizioni abbandonate non in sicurezza.
La presenza, o anche solo il sospetto della presenza, di questi ordigni, impedisce il pieno godimento del diritto alla sicurezza, alla vita ed alla salute delle popolazioni che convivono con situazioni di conflitto, o che le hanno vissute e sono ora a dover affrontare l’eredità lasciata sui loro territori dalle guerre.
Un bilancio impressionante
Ogni anno si producono 10 milioni di mine. Ma sono ancora 100 milioni le mine inesplose nel mondo, che fanno ogni anno 15 mila persone mutuilate o uccise. Il costo medio per disattivarle è di 50 mila euro ciascuna. Sono 62, infine, i Paesi inquinati dalle mine.
Nel messaggio diffuso in occasione di questo 4 aprile, il Segretario generale dell’Onu Ban ki-moon ha richiamato l’attenzione sul ruolo cruciale rivestito dalla “Mine Action” per ottenere una risposta umanitaria effettiva, sia nelle situazioni di conflitto che di post conflitto.
Ha inoltre ribadito come la “Mine Action” vada considerata come un investimento per l’umanità, poiché contribuisce a far crescere società pacifiche in cui coloro che ne hanno bisogno possono ricevere cure, i rifugiati e gli sfollati possono fare ritorno alle loro case in sicurezza, ed i bambini possono andare a scuola. Inoltre fornisce contesti sicuri in cui intraprendere la ricostruzione e riavviare lo sviluppo, gettando le fondamenta per una pace sostenibile.
L’importanza della “Mine Action” verrà ribadita anche al Primo World Humanitarian Summit che si terrà ad Instanbul il prossimo maggio, attraverso un report del Segretario generale delle Nazioni Unite.
Il documento metterà in evidenza l’impatto inaccettabile delle mine e dei residuati bellici inesplosi sui civili, sottolineando la necessità che gli Stati aderiscano, implementino e rispettino gli strumenti internazionali umanitari rilevanti.
“Come dichiarato dal Segretario generale delle Nazioni Unite, è fondamentale che la ‘Mine Action’ rimanga al top dell’agenda internazionale, e che se ne comprenda l’importanza come azione umanitaria, l’espressione umana dietro il gesto tecnico - dichiara Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna Italiana contro le mine - L’Italia da gennaio di quest’anno, per un biennio, ricoprirà il ruolo di presidente del Mine Action Support Group (Masg) ed è importante l’impegno di tutti noi, società civile ed istituzioni, perché il nostro paese contribuisca non solo a mantenere la ‘Mine Action’ tra le priorità della comunità internazionale, ma che favorisca anche l’universalizzazione dei trattati di messa al bando di ordigni indiscriminati come mine e cluster, l’implementazione ed il rispetto degli obblighi contenuti nei trattati stessi".
Le iniziative della presidenza italiana.
In qualità di presidente del Masg, l’Italia ha organizzato in collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per la Mine Action (Unmas) e il governo federale della Germania, presso il Palais des Nations, il lancio di un’esposizione composta da foto scattate nei paesi affetti dal problema, e da lavori artistici, composizioni e poesie realizzati dai giovani studenti di Ginevra. Inoltre sono previste una serie di attività che si susseguiranno nella settimana dal 4 all’8 aprile, tra cui un campo minato digitalizzato ed una videoconferenza in diretta con diversi paesi di progetto, tra cui Afghanistan, Iraq, Mali, Palestina, Siria, Somalia e Sud Sudan.
La Campagna Italiana contro le mine, da diversi anni, dedica un intero mese di sensibilizzazione a questi temi, iniziando dal 1 marzo (anniversario dell’entrata in vigore del Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine) fino al 4 aprile.
Quest’anno, il periodo di sensibilizzazione intensiva durerà 60 giorni e il focus della sensibilizzazione riguarda sia il conflitto in Yemen, in cui vengono impiegate bombe cluster, sia il disegno di legge sul ‘disinvestment’ in esame nella commissione Finanze delSenato ed il ruolo dell’Italia nella “Mine Action”.
Il direttore della Campagna Mine sarà presente in qualità di relatore alla Conferenza “E’ ora di disinnescare il pianeta”, che si terrà domani, 4 aprile, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, organizzato dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra.