A Valdobbiadene la cultura del dono degli organi cresce grazie all'impegno dell'Aido.
Parte da Valdobbiadene la visita pastorale del vescovo Claudio. Dal 2 all'11 novembre incontrerà le comunità parrocchiali del capoluogo, San Vito, San Giovanni, Bigolino, Guia San Giacomo, Guia Santo Stefano e San Pietro di Barbozza.
Il bar in piazza è pieno come al solito il sabato sera, ma per una volta c'è qualcosa di diverso a Bigolino. Una trentina di giovani si ritrovano in patronato, per incontrare il vescovo in visita pastorale.
A rileggerle tutte insieme, le loro domande dicono di un disagio, raccontano una fatica: che non è quella di dirsi cristiani, ma di sentirsi accettati e valorizzati nel proprio modo di vivere la fede. Dai coetanei che stasera hanno scelto altri luoghi d'incontro, ma prima ancora dagli adulti. E perfino dai parroci.
I primi passi della Visita pastorale alle parrocchie di Valdobbiadene il vescovo Cipolla li ha percorsi per raggiungere il cimitero di Bigolino, nel giorno in cui la Chiesa commemora i fedeli defunti (2 novembre), e benedire le tombe. Le prime due giornate sono state intense di incontri e confronti, che hanno visto anche le comunità interrogarsi su che chiesa vogliamo essere e che strada intraprendere.
Nel Quartiere del Piave la prima tappa per il vescovo Claudio. Dal 2 novembre incontra parrocchie vicine ma diverse, che chiedono formazione e si interrogano sul ruolo dei preti e dei laici. Importante l'apporto dei giovani.
C’è davvero qualcos’altro a Valdobbiadene che non sia prosecco? Domanda retorica a parte, la visita pastorale del vescovo Claudio favorisce la scoperta di un territorio unico e impossibile da comparare a tutte le altre aree, non solo della Diocesi di Padova.
I servizi della Difesa
“Profughe dopo Caporetto. Suore, orfanelle e pazze nei territori occupati (1917-1918)”: è il titolo del capitolo scritto da Albarosa Ines Bassani nel volume Chiese e popoli delle Venezie nella Grande Guerra. Vi si racconta la sofferta vicenda delle due comunità di suore dorotee di Valdobbiadene: quella dell’orfanotrofio con cinque religiose e 13 orfanelle, e quella delle 24 suore infermiere dell’ospedale e del manicomio che, dopo l’invasione dei tedeschi, si trovarono sole con 50 ammalati e 300 donne pazze da accudire.
Tra i frutti della rivisitazione storica suggerita dal centenario della grande guerra si collocano gli studi che hanno messo a fuoco il complesso e lacerante rapporto tra guerra e coscienza religiosa.
La Regione Veneto ha reso note le risorse destinate alle unioni montane per il 2016. Si tratta di 1,6 milioni di euro che si spartiranno 21 enti, che dal 2012 hanno soppiantato le comunità montane divenendo anche l'ambito ottimale per la condivisione delle funzioni tra municipi, di cui due sono commissariati. Le impressioni del vicepresidente della Spettabile Reggenza dei Sette comuni, e dell'unione montana Astico.
Da tre anni fra Giampaolo Tormena risiede in un eremo a San Vito di Valdobbiadene, alternando preghiera, lavoro manuale e studio. Ora, conseguita la licenza in teologia spirituale, la sua vita sarà interamente dedicata alla preghiera, alla meditazione e all’adorazione. Sabato 27, alle 9.30 nella chiesa di San Nicolò a Padova, il vescovo Antonio celebra la messa con rito di professione eremitica perpetua di fra Giampaolo.
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La parrocchia di Santa Maria Assunta ha dato in gestione diretta a Gli Alcuni – Teatro stabile la sala Boccasino. L’obiettivo è di rendere l’auditorium un vivace punto di riferimento culturale per le famiglie e i loro figli.