Fiabe, becchi e tanto colore: Tony Gallo porta la street art nell'Arcella
In prossimità del rondò del Borgomagno, Tony Gallo ha voluto trasmettere il suo messaggio di "benvenuto" rivolto a chi viene da fuori. Nato e cresciuto nel quartiere a nord di Padova, l'artista crede nella forza della street art come elemento per combattere il degrado. Ma quest'opera c'è anche un valore personale.
Lui è in continuo movimento, sta bruciando le tappe. Corre da quando ha deciso di dedicarsi quasi esclusivamente alla street art e alla pittura, riacciuffando una passione che aveva da bambino. Vuole recuperare gli anni "persi" e non sta mai fermo come l'eterno ritardatario Bianconiglio di "Alice nel paese delle meraviglie". Una favola proprio come quel senso di fiabesco che le sue opere sanno rievocare, piene di colori, tratti morbidi e figure sospese tra l’umano e il ferino. Tony Gallo si sta affermando come uno dei più iconici street artist a livello italiano, è padovano, o meglio arcellano e proprio nel quartiere Arcella ha realizzato una delle opere più grandi in città, subito dopo il mastodontico lavoro in piazza Bussolin.
Scendendo dal cavalcavia Borgomagno, che sia in bici, a piedi o in tram, l’opera è visibile sul lato sinistro del rondò: è il suo personale e policromatico "benvenuto" a quelli che si affacciano nel quartiere. Una positiva accoglienza con un sapore intimo e personale: «Sono nato e vivo tuttora nel quartiere anche se molti dei miei vecchi amici si sono allontanati – racconta Tony Gallo – Qui ho comprato casa per stare vicino a mia madre perché sono molto legato alla mia famiglia. Dipingere in questo punto del quartiere per me significa tantissimo perché è la strada che porta a casa dei miei genitori ed è un modo per dire a tutti "io ci sono"». Il richiamo al focolare domestico è ben visibile nel personaggio femminile che stringe in mano una casa, mentre accanto a lei, un bambino accudisce teneramente un uccello. Sullo sfondo, un albero che pianta le sue radici nel quartiere, metafora di attaccamento e solidità. Un senso di onirica dolcezza e di forte ancoraggio a legami e valori anche se l'artista non vuole veicolare un solo e unico messaggio: «A me non piace influenzare chi vede l'opera, vorrei che sia ognuno a provare individualmente le proprie e diverse emozioni».
Appassionato di disegno da quando era bambino, Tony Gallo ha seguito, poi, un'altra strada, quella della musica. Conosciuto nell'ambiente come componente della band "Stato Bardo", dopo lo scioglimento del gruppo, ha deciso di posare la chitarra e riprendere in mano i pennelli. Anzi, bombolette spray e rulli: «Ho uno studio dove provo e realizzo tele e quadri, ma inizialmente non pensavo di realizzare opere anche all'aperto. Sono sempre stato autodidatta e quindi mischio varie tecniche, poi, Kenny Random - noto street artist padovano - mi ha suggerito di provare con lo spray, ma mi ha consigliato di "maneggiarlo con cautela" perché una volta iniziato non avrei più smesso». Adesso lavora principalmente con le bombolette, realizzando le restanti sfumature con l’acrilico.
Sempre con un costante richiamo alla natura e agli animali con becchi, piumaggi e pellicce varie, Tony Gallo si mette quotidianamente alla prova: dai lavori indoor passando a dipingere intere facciate, dal disegno minuscolo fino a guardare Padova dall'alto di un montacarichi, in questo turbinio di sfide, forse, quella più complessa è stata affermarsi in una città storicamente legata al graffitismo puro più che alla street art: «C'è ancora questa distinzione, ma ormai siamo in una fase matura. Ci sono i giovani che vogliono ribadire il distacco tra i due generi e altri writers che mi chiedono di collaborare – afferma Tony Gallo – Sicuramente non manca il rispetto tra i vari artisti: io mi sono inserito senza spavalderia e il rapporto è davvero buono e ci diamo anche una mano quando serve. Il mio percorso è anche differente dal loro perché lavoro su commissione, chiedendo permessi ai proprietari dei muri e dei palazzi, quindi opero di giorno perché ho bisogno di più tempo per realizzare i dettagli e le sfumature, a contatto con le persone che passano o si fermano a guardare».
Poco dopo aver salutato Tony Gallo una signora ha posato le buste per la spesa a terra per osservare i volti, le sfumature e le venature dell’albero, apprezzandone il colore e la brillantezza, segno che gradualmente sta svanendo il pregiudizio che aleggia attorno alla street art, un elemento in prospettiva caratteristico e attrattivo dell'Arcella: «Il quartiere sta crescendo sempre più e certamente l'Arcella ha tutto il necessario per offrire più spazi all'arte urbana – spiega Tony Gallo - Nelle grandi città europee come Berlino e Londra si organizzano tour di street art, uno strumento che può servire anche come deterrente contro il degrado. Dobbiamo essere noi a prendere in mano il quartiere, a non lasciarlo allo sbando e a curarlo anche con queste iniziative».
Insomma, tenere lontano il grigiore dei muri a colpi di vernice e spray. Sempre di corsa e sempre con un pensiero alla famiglia: «A mia madre piace vedere i muri colorati».