“Inedita” alla Festa del cinema di Roma, il documentario su Susanna Tamaro, scrittrice fuori dagli schemi
Il lungometraggio ripercorre le tappe fondamentale di una delle autrici italiane più lette di sempre a partire da quella Sindrome di Asperger che le è stata diagnosticata solo alcuni anni fa
Tre anni fa il coming out grazie al libro “Il tuo sguardo illumina il mondo” pubblicato per l’editore Solferino e indirizzato, a mo’ di lettera, all’amico Pierluigi Cappello, poeta friulano prematuramente scomparso nel 2017. Oggi un documentario, appena presentato alla Festa del cinema di Roma, che svela il volto meno noto di Susanna Tamaro, una delle scrittrici italiane più lette di sempre. Nel documentario “Inedita” della regista Katia Bernardi (realizzato in collaborazione con Rai Cultura e Trentino Film Commission con il sostegno di Fondazione Luca e Katia Tomassini e Montura), Susanna Tamaro racconta sé stessa, le sue passioni, le sue fragilità. A partire proprio da quella sindrome di Asperger che ha scoperto solo alcuni anni fa dopo che, leggendo un articolo giornalistico sulla giornata mondiale dedicata a tale condizione neurologica, si è totalmente riconosciuta nei tratti caratteristici collegati a questa forma particolare di autismo ad alto funzionamento, che non pregiudica le facoltà cognitive.
Nel documentario l’autrice di “Va’ dove ti porta il cuore”, caso editoriale da 18 milioni di copie vendute nel mondo, presenta una versione di sé meno rigida e più solare di quella che siamo abituati a vedere attraverso media. “Su di me sono state dette una quantità infinita di cose, pessime, cattive, stupide, calunniose – dice – perché io sono una persona mentalmente diversa dalla altre e questo si paga in maniera altissima. Per 30 anni ho fatto una fatica terribile a recitare la parte di Susanna Tamaro, è stato un vero calvario e dunque ho deciso di interromperlo. Voglio riuscire a mostrare la vera persona che sono e che sono sempre stata”. Susanna respinge, allora, le accuse di tradizionalismo e sentimentalismo che hanno punteggiato la sua carriere, per rivendicare quella libertà di pensiero che il mondo non le ha voluto riconoscere. È una donna fuori dagli schemi e la cosa non le viene perdonata. A ripercorrere le tappe più importanti del suo percorso letterario ed esistenziale c’è la sua amica di sempre Roberta Mazzoni, che da 30 anni condivide con lei la bella casa nella campagna di Orvieto dove la scrittrice ama dedicarsi alle sue mille passioni: l’osservazione della natura, l’apicoltura, gli animali, le biciclette, il tiro a segno, le arti marziali. Sullo sfondo la vita di prima: quella di bambina e di ragazza all’interno di una famiglia che non ne riesce a comprendere e a “gestire” la diversità, la vita in collegio, i mille mestieri per sbarcare un magrissimo lunario e il faticoso esordio nel mondo letterario, che la respinge più volte e che la considererà fino alla fine un’estranea. “La scrittura non è la mia passione, è la mia vocazione” dichiara Susanna, raccontando le migliaia di ore trascorse a scrivere alla scrivania, in un faticoso percorso di selezione delle parole a cui si aggrappa per trovare un senso al mondo di cui non riesce a comprendere i meccanismi.
“Inedita nasce dall’incontro e dall’amicizia con Susanna. Un viaggio insieme che è iniziato oltre due anni fa, in una splendida giornata tra le montagne innevate del Trentino” è il commento della regista Katia Bernardi, che riesce a tracciare un ritratto delicato e a tratti ironico di una delle scrittrici italiane più lette di tutti i tempi. “Susanna si racconta senza filtri – prosegue – e ci guida nel processo creativo che è alla base dei suoi libri, aprendoci alle visioni e alla percezione del mondo di una persona che ha imparato a convivere con la Sindrome di Asperger e che nel tempo è riuscita a trasformare questa apparente fragilità in una straordinaria forza vitale”.
Antonella Patete