"Senza titolo". Parole e disegni per parlare di stereotipi, amicizia e inclusione con la casa editrice Camelozampa
La casa editrice Camelozampa di Monselice ha appena pubblicato Senza titolo, un romanzo tradotto dal nederlandese per giovani adulti. Il libro rientra nel progetto Reading Diversity il cui obiettivo è diffondere la letteratura europea di alta qualità e il tema dell’inclusività
È appena uscito per Camelozampa, la casa editrice indipendente di libri per bambini e ragazzi, fondata nel 2011con sede a Monselice, un romanzo per giovani adulti che già nel titolo incuriosisce. Senza titolo, si legge infatti in copertina e, sfogliando le pagine, ci si trova di fronte alle parole, al racconto scritto, ma anche a diversi disegni. Non è una graphic novel, ma è allo stesso tempo uno sketchbook e un romanzo. Un’esperienza di lettura originale, perché l’autrice, Erna Sassen e l’illustratore, Martijn van del Linden, sono partner alla pari, alternandosi nel raccontare la storia. Tradotto dal nederlandese da Olga Amagliani, il romanzo rientra anche in un progetto particolare, quello di “Reading Diversity”. «È un progetto triennale cofinanziato dall’Unione europea all’interno del programma Creative Europe – dice Sara Saorin, fondatrice, insieme a Francesca Segato di Camelozampa – il cui obiettivo è aumentare la circolazione della letteratura europea a livello transnazionale, con particolare attenzione alle lingue meno diffuse come danese, olandese, estone, greco, norvegese e svedese. Camelozampa si è impegnata a pubblicare 25 opere di autori che hanno avuto grandi riconoscimenti e favore di pubblico nel loro Paese. In più il progetto punta all’inclusività non solo linguistica, ma anche nei temi». Il romanzo Senza titolo ha proprio tutte queste caratteristiche: oltre alla lingua in cui è scritto, infatti, anche la storia tocca diversi temi che rientrano nell’ambito dell’inclusione. I protagonisti sono due ragazzi, Joshua e Zivan, che provengono da due mondi diversi, due realtà sociali diverse per tradizioni e usi, si parla poi di stereotipi, di bullismo, ma anche di amicizia e amore. «C’è un ragazzino di 15 anni – racconta la traduttrice Olga Amagliani– che è abbastanza insicuro, fa fatica a rapportarsi con gli altri. Però è molto bravo a disegnare, ha tantissimi album pieni di schizzi. Il libro è narrato in prima persona, una specie di diario, con flashback continui, e le pagine sono accompagnate da questi disegni, alcuni possono sembrare anche brutti, ci sono schizzi, prove, altri invece sono più dettagliati, quindi il risultato è qualcosa di veramente realistico. La sua storia si intreccia con quella di una ragazzina, la sua migliore amica, una compagna di classe di origine irachena. Un’amicizia che però si interrompe perché Zivan viene portata nel suo paese d’origine per un matrimonio combinato». Nel dipanarsi del racconto si fanno avanti via via varie tematiche e la vicenda si riempie di particolari: il protagonista vive una delusione scolastica, viene bocciato e dal liceo che sta frequentando si ritrova in un istituto professionale in mezzo a compagni che non hanno la sua sensibilità artistica e provengono da famiglie con un livello socio-economico e culturale diverso dal suo. Si percepisce poi la sofferenza della ragazza che vorrebbe rompere le tradizioni, ma non ha la forza per farlo e teme di non essere più “la brava ragazza” agli occhi dei suoi genitori. E poi i bulli della nuova scuola di Joshua: uno in particolare è piuttosto aggressivo, ma si scoprirà poi che porta dentro un vissuto difficile, emergono storie di dolore che non ci si aspetta. «Il linguaggio è molto scorrevole, quasi colloquiale in certi punti – continua la traduttrice – i ragazzi si possono immedesimare facilmente nella lettura perché ci sono molte espressioni tipiche dell’età, ed è anche molto divertente. Ci sono alcune imprecazioni, che mi hanno dato dei grattacapi, perché in lingua originale c’è quella che viene definita la lingua della strada, una sorta di slang tipico dell’Olanda, ma in italiano bisognava rendere l’effetto senza cadere nell’eccessivo, mantenendo una sorta di aderenza alla realtà. Da questo punto di vista la scrittrice olandese ha fatto un ottimo lavoro, non per niente ha ricevuto anche il prestigioso premio Nienke van Hichtum per questo lavoro». «È un libro particolare – conclude Sara Saorin – perché è difficile trovare libri per questa fascia d’età, dai 14 anni in su, con illustrazioni. Qui dicono molto, non accompagnano semplicemente il testo. Gli insegnanti poi possono ritrovare diversi spunti interessanti di cui discutere con una classe e affrontare così una varietà di temi calzanti per l’età».
Senza titolo: autrice e illustratore da premio
Erna Sassen, autrice di Senza titolo, ha iniziato a scrivere libri per ragazzi nel 2004, ricevendo numerosi premi, tra cui il Gouden Griffel, il più importante premio nei Paesi Bassi. Martijn van der Linden a ricevuto il Premio Woutertje Pieterse e il Golden Paintbrush. Olga Amagliani lavora da oltre dieci anni come traduttrice. Per Camelozampa ha tradotto diversi autori nederlandesi.
“Reading Disability”, un progetto ricco
Al centro del progetto “Reading Diversity”, di cui Camelozampa è capofila, il desiderio di innescare un circolo virtuoso in cui l’obiettivo di diffondere la letteratura europea di alta qualità si combina con azioni per promuovere la lettura tra i giovani nelle aree a minor tasso di lettori. «Particolare attenzione è data al tema dell’inclusione – dice Sara Saorin – sia dal punto di vista delle persone con difficoltà di lettura, sia dal punto di vista geografico. Sono previsti diversi eventi dal vivo che andranno a toccare le aree del Paese dove gli indici di lettura sono più bassi». Fra le iniziative ci sono incontri con autori e autrici, illustratori e illustratrici, traduttori e traduttrici, ma anche gruppi di lettura ad alta voce per formare i ragazzi e incontri di formazione per insegnanti. Nel 2026, a chiusura del progetto, una giornata di studi e una mostra dedicate alla letteratura nordica per l’infanzia in occasione del Bologna Children’s Book Fair.