SOS Ucraina, le famiglie italiane disponibili ad aprire le porte a mamme e bambini
Hanno risposto in tanti - al momento oltre 25 mila - all'appello diffuso dall'associazione M'aMa per l'accoglienza di mamme e bambini: "Le famiglie ci sono, ora la palla passa alle istituzioni". Disponibile un database per gli enti competenti: "Prendete in considerazione questa ondata di solidarietà"
Oltre 25 mila famiglie (ma il numero cresce di ora in ora) disponibili ad aprirsi all'accoglienza straordinaria diretta a nuclei mamma-bambino e minori non accompagnati ucraini in fuga dalla guerra. Sono tante le famiglie composte da single o da coppie che hanno aderito al progetto #Ospitazione creato dall'associazione M'ama-Dalla parte dei bambini per rispondere all'emergenza umanitaria scoppiata nel cuore dell'Europa. L'appello è presto diventato virale, incassando la disponibilità di un numero inatteso di famiglie, che ha superato anche le più rosee aspettative delle MammeMatte (così come l'associazione M'ama è più conosciuta). "E ora il database delle famiglie disponibili all'accoglienza è pronto per essere messo a disposizione degli enti competenti ai quali spetterà il compito istituzionale di decidere dove collocare i nuclei mamma-bambino e i minori non accompagnati - afferma la presidente delle associazione, Emilia Russo -. Le famiglie ci sono, anche se non tutte formate, ma sicuramente particolarmente desiderose di mettersi a disposizione. Chiediamo alle istituzioni di prendere in esame questo bacino di risorse per sperimentare un'accoglienza consapevole in famiglia". "La procedura per gli enti è semplice, immediata e gratuita: è sufficiente contattare M'aMa all'email istituzionale (mamadallapartedeibambini@gmail.com) e richiedere il numero ed, eventualmente, la tipologia delle famiglie che si intendono coinvolgere, specificando la regione d'interesse - aggiunge la vicepresidente Karin Falconi - . M'aMa provvederà immediatamente a inviare i moduli di autodichiarazione delle famiglie accoglienti presenti in quella zona. Preghiamo le istituzioni di prendere in considerazione questa ondata di solidarietà che potrebbe rivelarsi, se opportunamente valutata e monitorata, un ottimo strumento di aggregazione sociale". La risposta delle famiglie è stata talmente consistente da mandare in tilt l'indirizzo e-mail delle MammeMatte. "Attenzione però a non diffondere messaggi distorti - chiariscono dall'associazione -. Non si tratta né di affido né di adozione, saranno gli enti competenti a occuparsi di definire l'eventuale progetto di accoglienza". L'appello per partecipare al progetto #Ospitazione è ancora attivo. Per fornire la propria disponibilità le famiglie possono compilare il modulo accessibile disponibile sul web.