Riparto del Fondo per l'infanzia, "poche briciole"
La denuncia di Investing in Children: "Il paese non investe sul suo futuro". Ripartiti 29 milioni di euro a favore di 15 comuni riservati, per l'anno 2019. Fondo "marginalizzato negli ultimi 10 anni"
ROMA - "Anche per il 2019 il Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza riceve lo stesso stanziamento dell'anno precedente, circa 29 milioni di euro, cioè briciole del Bilancio complessivo dello Stato e segnale evidente che questo Paese non investe sul suo futuro. Il ministro per le disabilità e la famiglia Alessandra Locatelli, di concerto con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha firmato infatti il decreto, con il quale sono ripartiti 29 milioni di euro a favore di 15 comuni riservati, per l'anno 2019, per realizzare specifici interventi a tutela dei minori in famiglie con disagio economico e iniziative a sostegno della genitorialità”, così la nota di Investing in Children.
"Destiniamo all'infanzia le briciole del bilancio dello Stato e non c’è alcun segnale di ripresa neanche per il biennio 2019-2020". Questo il commento di Ivano Abbruzzi di Fondazione L'Albero della Vita e di Gianluca Budano di Acli nazionali, entrambi portavoce della rete Investing in Children - Network per il benessere e l'inclusione dell'infanzia.
"Uno strumento prezioso come il Fondo nazional. Fondo "e per l'infanzia e l'adolescenza che per anni ha dato dignità, benessere e inclusione a centinaia di migliaia di bambini e di ragazzi in tutta Italia è stato negli ultimi 10 anni marginalizzato, relegato a pochi contesti urbani e progressivamente ridotto".
"Il tutto in un quadro dove le politiche nazionali specifiche dell'infanzia - prosegue il comunicato- in particolare il Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e dello sviluppo dei soggetti in età evolutiva - non ha da sempre risorse dedicate, una regia attuativa efficace, un piano di monitoraggio e nessuna valutazione di impatto. Istituito nel 1997 dalla Legge 28.08.1997, n. 285, con l'obiettivo di realizzare interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione dei diritti, la qualità della vita, lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dell'infanzia e dell'adolescenza, il Fondo nazionale per l'infanzia e l’adolescenza (Fnia) ha conosciuto i migliori anni al suo ‘esordio’ passando da un finanziamento di 117 miliardi di lire per l'anno 1997 e quello più importante di 312 miliardi per il 1998 per interventi su tutto il territorio nazionale".
Dal 2008 si è deciso di destinare il Fondo esclusivamente destinato alle cosiddette 'città riservatarie’: sostanzialmente le 15 città più grandi o più problematiche in materia di infanzia. Partito con una dotazione di circa 44 milioni di euro per le sole città riservatarie il Fondo da avuto un decremento costante fino ad assestarsi a circa 28,8 milioni di euro, cifra che anche quest'anno viene riconfermata, ribadendo quindi la marginalità di politiche atte a tutelare i diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva.
"Serve un completo cambio di paradigma, che rimetta al centro l'infanzia, in particolare le fasce più vulnerabili che vivono in povertà ed esclusione sociale, con risorse mirate a supporto degli obiettivi concreti", prosegue Investing in Children.
"È compito della politica e delle istituzioni- tanto quelle nazionali quanto gli enti locali - dare un nuovo segnale, dimostrare di comprendere la crucialità dell'infanzia per il nostro Paese, stanziare risorse rilevanti e far convergere le migliori metodologie e soluzioni per tutelare e promuovere diritti, benessere e sviluppo per tutte le bambine e i bambini. Gli Ambiti territoriali sociali, il livello di governance delle politiche sociali scelto in questi anni per la lotta alla povertà economica, possono essere il luogo giusto per fare integrazione delle politiche in favore dell'infanzia", conclude la nota.