Le aziende Cia non useranno i voucher per la vendemmia e gli altri raccolti
Maurizio Antonini, direttore della Confederazione italiana Agricoltori di Padova, che ha raccolto in questi giorni la forte contrarietà degli associati rispetto alle misure adottate dal governo per il lavoro a tempo determinato con il Decreto Dignità, ha fermamente sottolineato il disappunto degli imprenditori agricoli della Cia non potranno usare voucher per la prossima vendemmia.
“La ragione è molto semplice, il Decreto Dignità non li hai reintrodotti. In effetti tutti speravamo che venissero reintrodotti i buoni lavoro così come li avevamo conosciuti. Ma la legge 96/2018 ha soltanto facilitato il ricorso al contratto telematico per le prestazioni occasionali ("Prest.o") dell'Inps.
Si tratta di un contratto a tempo determinato, che - a fronte di un allungamento da 3 a 10 giorni del periodo in cui è possibile svolgere la prestazione, impone alle aziende un aggravio sia in termini burocratici (iscrizione all'Inps, obblighi di comunicazione, ecc.) che di costi: al lavoratore vanno 9 euro l'ora, il costo aziendale è di 13 euro l'ora. In termini economici ben più cari dei contratti a tempo determinato classici. Il timore è – continua Antonini - che un provvedimento del genere non avrà nessun impatto positivo sull'agricoltura anzi, porrà un freno all'utilizzo dei lavoratori occasionali".
Vero è che questa nuova disciplina non è sufficiente a regolare in modo adeguato e soprattutto semplificato quelle prestazioni che si svolgono in maniera occasionale e discontinua, ma che sono ricorrenti in agricoltura. Seppure sia apprezzabile lo sforzo di differenziare l'agricoltura dal punto di vista dei limiti reddituali e più in generale lo sforzo del governo volto a colmare una lacuna normativa che, in vista delle prossime campagne di raccolta, avrebbe creato notevoli difficoltà al settore, vengono introdotti ancora una volta limiti e ulteriori procedure che rischiano di ridurre l'impatto e l'efficacia della norma.
“Il vero ripristino dei voucher sarebbe stato importantissimo – sostiene il Presidente della Cia di Padova, Roberto Betto – per l’agricoltura padovana, in particolare a ridosso delle campagne di raccolta come la vendemmia. Riteniamo i voucher strumenti utili per agevolare il lavoro occasionale e per contrastare l’illegalità, i provvedimenti appena avviati non vanno certo in questa direzione”.