FederAnziani: “Festa dei nonni con 2 mensilità in meno di pensione”
Festa dei Nonni amara quest’anno. Bollette, guerra e pandemia si abbattono sui nostri nonni. Se sono proprio loro, da sempre colonne portanti delle famiglie italiane, ad essere colpiti così gravemente dalla crisi economica, come andranno avanti le famiglie? Senior Italia FederAnziani: “La politica tutta trovi la soluzione”
Si avvicina la Festa dei Nonni. Il 2 ottobre infatti è la ricorrenza ufficiale per questa celebrazione che negli anni è diventata sempre più importante. “Ma quest’anno sarà sicuramente una Festa meno gioiosa degli anni passati”, afferma Senior Italia Federanziani, secondo cui, “in primo luogo, perché nell’ultimo anno sono morti tanti anziani a causa del Covid, più di 46.000, un numero spaventoso che ci fa riflettere su quanto duramente questa pandemia stia segnando la nostra comunità e in particolare i senior, i nipoti, i nuclei familiari”. In secondo luogo, “quest’anno la Festa dei Nonni sarà più amara, perché l’energia, il gas, le bollette, la guerra, le elezioni e l’instabilità hanno azzerato di fatto due mensilità di pensioni per far fronte a tutte queste incombenze. Come faranno i nostri nonni di fronte ad aumenti così vertiginosi ad andare avanti?”. Senior Italia FederAnziani fa appello a tutte le forze politiche affinché “trovino tutte le soluzioni adatte specialmente per i più fragili, sia nell’ambito della salute sia nell’ambito della pensione”.
Precisa Federanziani: “Dal mese di ottobre del 2022 ad oggi sono 46.116 i nonni morti di Covid. Non possiamo dimenticare quello che sta accadendo nelle case delle famiglie italiane in questi ultimi 2 anni e mezzo. Purtroppo, come nel 2020 e nel 2021, non sarà possibile celebrare, come negli anni precedenti, una Festa dei Nonni piena di gioia e di sorrisi. Ma la pandemia va fermata: bisogna intervenire con urgenza per arginarla e fermare questa mattanza fra gli anziani, che ci priva giorno dopo giorno di queste ‘librerie viventi’, di questi custodi della nostra conoscenza e della memoria. E’ necessario ed urgente incentivare le nuove vaccinazioni, in special modo per gli over 60, al fine di far fronte a quest’emergenza che, ancora, con la prossima stagione autunno-inverno, rischia di diventare inarrestabile. Fondamentale incentivare quindi le nuove vaccinazioni, ma anche la profilassi anti Covid per quei quasi 150.000 pazienti in Italia, che per le loro patologie onco-ematologiche, di artrite reumatoide, o per aver subito trapianti d’organo, a causa dei farmaci immunosoppressori che assumono giornalmente, non potranno mai essere protetti da nessun vaccino; per tutte queste persone l’unica possibilità di avere un’ottima copertura sono i farmaci di profilassi anti-Covid. E’ tempo di intervenire fattivamente, valutando tutte le modifiche necessarie nella lotta al Covid per proteggere tutti e ancora di più i più fragili”.
Ma la Festa dei Nonni, che già negli ultimi due anni è stata funestata dallo spettro del Covid, quest’anno è ancora più amara: “La crisi economica legata alla guerra in Ucraina che trascina le utenze a continue impennate, l’instabilità, gli aumenti incontrollati dei costi si stanno abbattendo sui più fragili e anziani in modo drammatico – continua Federanziani -. E il risultato di questo impatto economico è stimabile nella cifra di ben due mensilità di pensione, che si sono letteralmente polverizzate dalle tasche dei nostri nonni. E’ infatti di 12.471 euro l’importo netto medio annuale delle pensioni in Italia in base all’elaborazione del Centro Studi di Senior Italia FederAnziani sui dati Istat. Cifra che comprende anche la tredicesima e che suddivisa per 12 mensilità corrisponde a 1.039 euro. In base ai dati Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambiente) per una famiglia media italiana (ovvero consumo annuale gas 1.400 m³, energia elettrica 2.700 kWh), si prevede per il 2022 (sulla base dell’andamento attuale) un aumento della spesa annuale della bolletta per il gas di 888 euro e per l’energia elettrica di 672 euro, per un totale di 1.560 euro. Ora, se a questa cifra aggiungiamo il complessivo aumento dei prezzi di prodotti e servizi nel nostro Paese, ci rendiamo conto come di fatto vengano a polverizzarsi almeno due mensilità di una pensione media”.
Così Federanziani si chiede: “Come faranno ad andare avanti i nostri nonni? Non solo. Se sono proprio loro, i nonni, da sempre colonne portanti delle famiglie italiane, ad essere colpiti così gravemente dalla crisi economica, come andranno avanti le famiglie? Durante gli anni di pandemia i nonni in Italia hanno contribuito con oltre 38,2 miliardi ai bilanci delle famiglie. Senza tralasciare l’importanza del tempo trascorso con i propri nipoti, oltre che il sostegno economico fornito nell’acquisto di beni di ogni tipo. Basti pensare che durante gli anni di pandemia il 92,8% dei senior ha aiutato economicamente figli e nipoti, facendolo spesso (48%), qualche volta (34,7%) o raramente (10,1%), mentre solo il 7,2% non lo ha mai fatto. Tra coloro che hanno aiutato la famiglia dei figli, il 41,8% ha trasferito mensilmente una cifra compresa tra i 100 e i 500 euro, l’8,2% una cifra compresa tra i 500 e i 1.000 euro, e il 7,3% addirittura ha contribuito mensilmente con oltre 1000 euro. Cifre che proiettate sulla popolazione dei senior conducono a un totale di circa 38,2 miliardi. E ora cosa succederà? Chi aiuterà le famiglie? Come resisterà il nostro tessuto sociale?”.
Senior Italia FederAnziani fa appello a tutte le forze politiche perché “trovino le soluzioni per intervenire su questa situazione, arginare il Covid e le conseguenze della pandemia sul Sistema Sanitario e insieme contrastare la crisi economica per salvare i nonni e, con loro, le famiglie italiane. Perché si restituisca alla Festa dei Nonni, almeno per il prossimo anno, il suo carattere di Festa gioiosa che è doveroso e giusto che abbia”.