Coronavirus. Coldiretti Veneto: "Nei campi servono 65mila stagionali". L’impatto dell'emergenza sanitaria sull'occupazione agricola
Coldiretti Veneto è intervenuta in commissione lavoro e parti sociali convocato dall’assessore di riferimento Elena Donazzan per porre all’attenzione l’impatto negativo sull’occupazione causato dall’emergenza del Coronavirus.
Coldiretti Veneto è intervenuta in commissione lavoro e parti sociali convocato dall’assessore di riferimento Elena Donazzan per porre all’attenzione l’impatto negativo sull’occupazione causato dall’emergenza del Coronavirus.
“Le aziende agricole sono già pronte alla fase di raccolta stagionale per la quale viene impiegata soprattutto manodopera straniera” – commenta Coldiretti Veneto allarmata per il richiamo in patria di molti lavoratori obbligati al rientro nei Paesi di origine. La forza lavoro richiesta, sulla base dei dati 2019 di Veneto Lavoro, è di circa 65mila stagionali di cui rumeni 14mila, 7mila nordafricani, 4mila indiani, 2mila polacchi. “Si tratta di unità lavorative necessarie per i campi di ortaggi e frutta e per la cura degli animali in particolar modo” - precisa Coldiretti Veneto- Da sottolineare che il blocco delle attività non crea i presupposti per garantire lavoro agli operai agricoli. Il crollo delle prenotazioni negli agriturismi con soggiorni, vacanze e occasioni di convivialità annullate non garantiscono alcuna prospettiva positiva per l’immediata ripresa delle attività”.
Per superare l’impasse le parti sociali con la Regione del Veneto hanno predisposto un documento da sottoporre al Governo con il quale si chiede la presa d’atto delle problematiche inerenti anche il comparto agricolo oltre che all’intero sistema economico.
Intanto nei social imprenditori e consumatori hanno avviato video e post per sostenere il Made in Italy invitando tutti a condividere il messaggio #lacampagnanonsiferma.
Fonte: Coldiretti