Campi irraggiungibili e mercati chiusi: pandemia mette in ginocchio i piccoli contadini
L’allarme del Coordinamento europeo de La Via Campesina, che ha diffuso un sondaggio in 11 paesi europei sui danni all’agricoltura su piccola scala. i Gli esperti enunciano il rischio bancarotta
Le misure di contenimento del coronavirus rischiano di spazzare via un numero consistente di piccoli contadini del Vecchio Continente. A lanciare l’allarme è il Coordinamento europeo de La Via Campesina (Ecvc), che a fine aprile ha diffuso un sondaggio finalizzato a conoscere i danni provocati all’agricoltura su piccola scala dalla situazione attuale.
Lo studio. L’indagine è stata realizzata attraverso un questionario in undici paesi europei, mentre per quanto riguarda Francia, Spagna e Italia sono state prese in considerazione le informazioni fornite a livello locale dalle organizzazioni contadine. Risultato: tutto il settore è in grande sofferenza a causa soprattutto della chiusura dei mercati, delle restrizioni alla possibilità di spostarsi e dalla chiusura di settori collegati, quali mense, catering e ristorazione. Tanto che il gruppo di esperti di sistemi alimentari sostenibili, Ipes Food, parla chiaramente di rischio bancarotta. Un contesto aggravato dal fatto che i piccoli agricoltori non possono accedere agli aiuti diretti della Politica agricola comune.
I mercati. Tra i punti più problematici c’è la chiusura più o meno totale dei mercati all’aperto, in vigore in dieci paesi Ue. In Germania e Portogallo la situazione è diversificata in base alle scelte fatte dalle autorità locali. Mentre in Belgio hanno proseguito la loro attività solo dove sono stati considerati indispensabili. E dove i mercati hanno continuato a funzionare, come in Romania, ci sono spesso altri tipi di problemi. Come spiega a Osservatorio Diritti Ramona Dominicioiu, rappresentante dell’organizzazione contadina rumena Eco Ruralis: “Abbiamo chiesto al governo di rendere i mercati più sicuri, perché i produttori sono esposti ogni giorno a possibili contagi”.
Campi irraggiungibili. Lo stesso lavoro del contadino è diventato difficile in questo periodo, soprattutto per chi è proprietario di campi che non si trovano dietro casa. Per esempio, gli agricoltori con oltre 65 anni d’età non hanno potuto raggiungere le terre in Romania, Turchia e Portogallo. Un problema rilevante, soprattutto se si pensa che i contadini europei hanno un’età media piuttosto avanzata (secondo dati Eurostat del 2016, un terzo ha più di 65 anni).
Pastori e apicoltori. In questa situazione i pastori non hanno potuto spostarsi da un pascolo all’altro, attività indispensabile per la loro attività. E il problema si è posto anche per gli apicoltori, che hanno bisogno di portare le arnie da un luogo all’altro in base alle fioriture.