Bambini in attesa di famiglia. Ricky, 11 anni, cerca genitori per sempre

Vive in una comunità del Centro Italia, perché sua madre non riusciva a prendersi cura di lui. È bravo nello sport e col tempo ha imparato a controllare meglio le emozioni. E quando il giudice gli ha detto che avrebbero cercato una famiglia tutta per lui, non ha parlato d’altro per tutto il giorno. L’ultimo appello della Rete delle MammeMatte

Bambini in attesa di famiglia. Ricky, 11 anni, cerca genitori per sempre

Hanno deciso di chiamarlo Ricky per proteggerne l’identità, ma la sua è una storia vera che di fantasioso ha solo il nome. Per lui si è mobilitata l’associazione M’aMa dalla parte dei bambini, meglio nota come la Rete delle MammeMatte, che, su mandato del Tribunale per i minorenni, ha avviato la ricerca in tutta Italia di coppie adottive o di genitori affidatari. Vanno bene coppie etero o omosessuali, fanno sapere le MammeMatte, ma anche single, purché si tratti di persone formate e, in caso di affido, disponibili a un’eventuale adozione.

Un’infanzia difficile

Attualmente Ricky, che ha appena compiuto 11 anni, vive in una comunità del Centro Italia, dove è arrivato qualche anno fa perché la mamma aveva problemi di elaborazione delle emozioni, esattamente come lui. Prima di arrivare in comunità, Ricky viveva con sua madre in un piccolo paese di montagna, ma a casa la situazione era diventata ingestibile. “La mamma, una donna single, sotto continue terapie farmacologiche, si era creata il vuoto intorno a causa di continui litigi tra i parenti stretti – raccontano le MammeMatte –. Ricky viveva tra urla e gravi maltrattamenti e sua madre, se prima non voleva distaccarsene, un po’ alla volta si è resa conto che allontanarlo era la cosa migliore anche per lui. Poi col tempo è sparita. Quando Ricky è arrivato in comunità – proseguono – replicava i comportamenti della mamma ogni volta che litigava con i suoi compagni, passando subito alle mani. La cosa avveniva soprattutto quando si sentiva incompreso o preso in giro a causa del suo problema di linguaggio”. La buona notizia è che oggi Ricky ha smesso di alzare le mani, gestisce meglio le emozioni e fa logopedia con buoni risultati.

Cercasi genitori accoglienti

Quando pochi mesi fa il giudice gli ha comunicato che avrebbero cercato una famiglia tutta per lui, con cui vivere per sempre, Ricky si è mostrato emozionato e felice, ne ha parlato tutto il giorno con chiunque incontrasse, dagli amici agli educatori della comunità dove vive. “Questa sua emozione e aspettativa ci intenerisce e ci preoccupa perché temiamo che non sarà facilissimo trovare una famiglia formata e pronta ad accogliere anche i suoi limiti”, commentano da M’aMa. Nel frattempo Ricky prosegue il suo percorso: ama giocare in squadra con i suoi coetanei e vorrebbe essere il leader del gruppo ma, quando non riesce a farsi capire, invece di arrabbiarsi come un tempo corre in stanza a piangere e a cercare il supporto degli operatori. Ama lo sport e ha fatto di tutto per farsi iscrivere a nuoto, disciplina nella quale è molto bravo. A scuola ha il sostegno, è un anno indietro e soffre molto di non essere al pari con i suoi compagni, ma se adeguatamente amato e supportato potrà superare molti dei suoi limiti.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)