Arriva il gioco da tavolo per adolescenti che vogliono essere autonomi

“Stand by me game” è ambientato in un universo parallelo dove ragazzi e ragazze devono lasciare la propria famiglia e esplorare il mondo. Scaricabile gratuitamente, si presta a essere uno strumento educativo 

Arriva il gioco da tavolo per adolescenti che vogliono essere autonomi

“Vado a vivere da solo”: sogno o necessità per molti giovani. Ma cosa vuol dire essere autonomi? Ora c'è un gioco da tavolo per capirlo: “Stand By Me Game”. “Potenziali giocatori sono i giovani e gli adulti che stanno lasciando i servizi sociali, care-leavers appena entrati nella maggiore età, operatori e operatrici del sistema socio-sanitario, ragazze e ragazzi che si stanno avviando all’età adulta”, spiegano Codici Ricerca Intervento e Spazio Aperto Servizio, le due realtà che hanno ideato il gioco.

Il gioco è ambientato in un universo parallelo dove ragazzi e ragazze di sedici anni devono lasciare la propria famiglia ed esplorare il mondo, confrontandosi con le grandi sfide della vita: coltivare relazioni con altre persone, mantenersi in salute, studiare e formarsi, trovare una casa e un lavoro, coltivare i propri interessi. “A seconda del tipo di giocatori coinvolti, il gioco Stand By Me può essere utilizzato come strumento per rompere il ghiaccio all’inizio di una discussione sul concetto dell’autonomia, come strumento educativo, come strumento formativo -si legge nella spiegazione-. Per questo è diviso in due fasi: una sessione di gioco e una fase di debriefing, che possono avere durata differente a seconda dei partecipanti, del contesto e delle specifiche necessità educative e formative”.

Stand by Me Board Game è un gioco open source rilasciato sotto la licenza Creative Commons, parzialmente modificabile in modo da adattarne il contenuto alle esigenze specifiche (lingua, gender-balance, tipo di contesto). È scaricabile gratuitamente.

Il gioco da tavola rientra nell'ambito del progetto Stand by Me, di cui Città Metropolitana di Milano è capofila e che intende costruire percorsi di sviluppo ed empowerment in quattro paesi europei, Italia, Romania, Cipro e Svezia, per le ragazze e i ragazzi che escono dai sistemi di protezione e accoglienza, e in particolare per coloro che sono coinvolti in procedimenti giudiziari di diversa natura. 

Dario Paladini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)