#iorestoacasa e guardo la TV. Per ogni fascia d’età e gusto culturale i programmi sono numerosi sui canali digitali della Rai
Per ogni fascia d’età e gusto culturale i programmi sono numerosi e diversificati su tutti i canali digitali della Rai.
Per gli italiani asserragliati in casa, la televisione può diventare una buona alleata, anche solo come pallida sostituta, in tempi di isolamento forzato, al bisogno di socialità.
La tv dunque resta accesa, incrementa a dismisura gli indici d’ascolto – con stucchevoli comunicati trionfanti su Twitter da parte di conduttori e responsabili di rete – ma si trova a rivoluzionare i suoi palinsesti. Sebbene molti programmi siano stati sospesi per casi di Coronavirus tra le redazioni, come la “Prova del cuoco” e le “Iene”, sono tanti i programmi di infotainment che ne prendono il posto.
Per evitare l’”infodemia” e le trasmissioni dedicate esclusivamente all’epidemia, la Rai ha scelto di potenziare le trasmissioni di Rai Storia, canale 54 del digitale terrestre, con proposte pensate per gli studenti in queste settimane a casa da scuola. Da lunedì al venerdì alle 15 va in onda “Viva la storia”, approfondimenti dedicati a come è cambiata la vita quotidiana nella gente tra i secoli. Rai5, il canale culturale Rai, aumenta le proposte di musica lirica, sinfonica e di spettacoli teatrali.
Rai2 ritorna, dopo alcuni anni, a proporre una fascia mattutina per i bambini: dalle 7 i cartoni di “44 gatti”, “Lulù brum brum”, “Leo Da Vinci” e “Cuccioli”. Nuove puntate anche de “L’albero azzurro”, che proprio nel 2020 compie 30 anni.
Per i più grandi, conviene consultare il sempre più massiccio catalogo di Raiplay, la “Netflix” on demand della tv di Stato, accessibile gratuitamente.
Sul portale si spazia dalle ultime novità fino ai capolavori ritrovati sulle teche Rai. Tra le proposte d’attualità, da non perdere le stagioni de “L’amica geniale” e “Liberi tutti”, esclusiva Raiplay con Giorgio Tirabassi per la regia di Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, storia di un cinico avvocato costretto a vivere in un co-housing. Forse, però, conviene tuffarsi tra gli sceneggiati degli anni ’50 e ’60, recitati dai più grandi maestri del teatro italiano. Elencarli tutti sarebbe impossibile, ma segnaliamo il “Caravaggio” di Gian Maria Volontè, i gialli del tenente Sheridan e soprattutto “I Promessi Sposi” del 1967, con la regia di Sandro Biolchi, l’adattamento più fedele e meglio riuscito del grande romanzo di Manzoni.