Welcome Festival - Arcella edition, il senso dell'accoglienza nel logo: due mani che stringendosi, perdono i confini
L'ideatrice del logo del Welcome Festival è Agustina Falon, volontaria spagnola di 24 anni che resterà a Padova per nove mesi. Ha studiato comunicazione, è nata in Argentina, ma si è trasferita in Spagna all'età di sette anni assieme ai genitori; ha anche passaporto italiano perché sua nonna è nata in Italia prima di scappare in Sudamerica per la guerra: «Anch’io mi sono sentita straniera in Spagna quando ero bambina, abbiamo avuto qualche difficoltà naturalmente ma nulla è paragonabile a quello che vivono oggi i migranti con tutte le differenze che senz’altro ci sono, ma non per questo devono essere un limite o una barriera esclusiva».
Mercoledì 16 ottobre è ufficialmente iniziata l’edizione 2019 del Welcome Festival che, quest’anno, avrà come quartier generale l’Arcella. Nelle due settimane di eventi, l’intento del festival è creare momenti e spazi adatti a facilitare l’incontro interculturale e il dialogo su identità credendo nell’arte e nella creatività e nell’interazione tra associazioni, cooperative, volontari locali ed europei e uomini e donne rifugiati.
Il “welcome”, il tema dell’accoglienza è ben rappresentato dal logo, due mani che, nell’atto di stringersi per conoscersi, finiscono con il perdere le proprie linee di demarcazione.
A idearlo è stata Agustina Falon, volontaria spagnola di 24 anni, da un mese a Padova all’interno dell’associazione culturale Xena: «In Spagna quando conosciamo una persona ci si scambia due baci sulle guance, mentre in queste prime settimane in Italia sto stringendo la mano, che per è molto strano, ma capisco che è il gesto più immediato e coinvolgente nel dare il personale benvenuto. Allora quale miglior segno per rappresentare questo festival?».
Agus ha studiato comunicazione, si è laureata tre anni fa e ha curato la grafica del Welcome Festival. Un rapido rodaggio con gli altri volontari e membri delle associazioni partner, parla molto bene l’italiano anche se nella sua testa ronzano termini tecnici grafici al momento intraducibili. È nata in Argentina prima di trasferirsi in Spagna con i suoi genitori all’età di sette anni; ha anche il passaporto italiano perché sua nonna era originaria di Bibbiano prima di scappare in Sudamerica a causa della guerra. Questa motivazione, questo desiderio di conoscere di più una terra vicina, simile, ma differente come l’Italia l’ha spinta a scegliere questo progetto: «Sono venuta in Italia diverse volte, ma mai con la convinzione di fermarmi per un lungo periodo per vivere e capire meglio questa cultura che appartiene a parte delle radici della mia famiglia – racconta Agus – Anch’io mi sono sentita straniera in Spagna quando ero bambina, abbiamo avuto qualche difficoltà naturalmente ma nulla è paragonabile a quello che vivono oggi i migranti con tutte le differenze che senz’altro ci sono, ma non per questo devono essere un limite o una barriera esclusiva».
Nei prossimi nove mesi di volontariato a Padova, Agustina conoscerà le storie di diversi rifugiati e approfondirà il delicato tema dell’accoglienza con il farraginoso e limitante iter burocratico fatto di richieste, dinieghi e ricorsi. C’è tanto di intimo e personale nella scelta di Agus di sentirsi coinvolta in un progetto simile: «Spesso sono motivazioni ideologiche e per partito preso: lo vedo con i miei stessi genitori contrari, per esempio, all'attracco della nave della ong Open Arms. Proprio loro che sono arrivati da un continente ad un altro. Ecco perché ho scelto di dare il mio contributo al Welcome Festival che non ha pretese irrealizzabili, ma vuole lasciare una riflessione all'intero del quartiere».
Si può visitare il Welcome Infopoint in via Giusto de' Menabuoi 4, dal 16 a 30 ottobre dalle ore 16 alle ore 20. Oppure seguire tutti gli aggiornamenti anche sulla pagina Facebook del Welcome Festival . La Difesa del Popolo seguirà il festival attraverso la rubrica Sguardi d'Arcella .