Villatora. Attenzione alle truffe, possono colpire tutti
Villatora La parrocchia è stata vittima di una truffa informatica che in poche ore ha prosciugato i conti. Gli organismi di comunione, informati del fatto, si sono stretti intorno al parroco
T re settimane di intenso lavoro, nonostante le festività, per mettere insieme i pezzi, avviare denunce e reclami, attuare le prime verifiche e poter dare una ricostruzione precisa di quanto avvenuto, delle azioni avviate e lanciare un rinnovato appello di vigilanza e attenzione. Poi la sera di lunedì 8 gennaio gli organismi parrocchiali di Villatora (consiglio pastorale e consiglio per la gestione economica) e il consiglio del centro parrocchiale, sono stati convocati dal parroco don Valentino Sguotti per la comunicazione di un’amara verità. La parrocchia è stata vittima di una truffa informatica, che in poche ore, la sera del 18 dicembre 2023, ha prosciugato i conti della parrocchia e del centro parrocchiale per un totale di 162.600 euro (117.500 euro dal conto della parrocchia, già destinati a interventi manutentivi sulle opere parrocchiali e per la costruzione di un magazzino e 45.100 euro dal conto del centro parrocchiale). Una dettagliata disamina di quanto accaduto, pubblicata nell’edizione straordinaria dell’Eco della comunità cristiana di Villatora, allarga l’informazione all’intera comunità, precisando quanto avvenuto: «Un attacco informatico tramite un sistema che in termini tecnici si definisce smishing», che tradotto significa «l’utilizzo di messaggi telefonici falsi per indurre la vittima a condividere informazioni sensibili o autorizzare operazioni bancarie a favore dei criminali». Un messaggio truffaldino sulla verifica di un bonifico, l’intervento di telefonico di un sedicente operatore per la sicurezza informatica della banca, a conoscenza di informazioni e dati sensibili, tanto da renderlo attendibile, che millantava la necessità di tutelare i depositi bancari e sollecitava alcune operazioni, i prelievi contemporanei cardless (senza bancomat) da cinque sportelli Atm di due diverse filiali di una stessa banca, a Napoli. Nessun blocco automatico, nessun messaggio che facesse attenzionare il parroco su quanto gli veniva chiesto di autorizzare, l’orario (tarda serata che impediva qualsiasi contatto diretto con la banca interessata), la pressione per tutelare i risparmi parrocchiali... l’inganno è stato messo a segno. Solo il giorno seguente il parroco, contattato dalla filiale locale dell’istituto di credito a fronte dei prelievi della sera prima, ha capito di essere stato vittima di una truffa e tempestivamente si è attivato sporgendo denuncia alla pubblica autorità, informando il vescovo, i competenti uffici di Curia (dall’economato all’ufficio legale) e il consiglio parrocchiale per la gestione economica, attivandosi con l’istituto bancario per la verifica di quanto accaduto. Da lì è partito un lungo lavoro di indagine e di verifica, in stretta collaborazione con gli uffici di Curia, che sta tuttora procedendo dopo la denuncia alle forze dell’ordine e il reclamo all’istituto di credito (che ha in atto le verifiche interne) in particolare rispetto alla mancanza di blocchi automatici che avrebbero potuto limitare il danno. Dispiacere, amarezza, sconforto e smarrimento da parte del parroco, fortemente provato dalla situazione che l’ha visto vittima, proprio quando pensava di agire per tutelare i beni della parrocchia, ma che nella condivisione con gli organismi parrocchiali, pur dispiaciuti dell’accaduto, ha ricevuto vicinanza, comprensione, stima e l’impegno ad affrontare uniti come comunità la situazione, sperando che le indagini e il dialogo intrapreso con l’istituto bancario possano portare al recupero delle somme indebitamente sottratte. Quanto accaduto – è il forte appello che arriva dalla parrocchia di Villatora e rilanciato anche dalla Curia diocesana – deve «alzare l’attenzione di ciascuno su forme sempre più pervasive di truffe che si attuano verso persone fragili, in primis gli anziani, ma che si stanno affinando a tal punto – come in questo caso – da arrivare a imbrogliare, raggirare e confondere chiunque, anche le persone più scrupolose e attrezzate». «Questa triste vicenda – commenta l’economa diocesana Vanna Ceretta – ci dice ancora una volta quanta attenzione ci viene richiesta a tutti i livelli, come singoli e come comunità. Siamo vicini e stiamo collaborando strettamente con don Valentino e se c’è un aspetto che in qualche modo ci conforta è vedere la risposta degli organismi parrocchiali che si sono stretti attorno al parroco, pronti a condividere il peso di quanto accaduto. Camminare insieme nella stima e nell’aiuto reciproci è uno dei segni di una comunità cristiana matura».