Storia di conflitti per la terra. Ecco la Prelatura di São Felix do Araguaia, nello stato del Mato Grosso, dove sarà vescovo don Lucio Nicoletto

La Prelatura di São Felix do Araguaia, nello stato del Mato Grosso, ha un’estensione di 155 mila chilometri quadrati e 180 mila abitanti

Storia di conflitti per la terra. Ecco la Prelatura di São Felix do Araguaia, nello stato del Mato Grosso, dove sarà vescovo don Lucio Nicoletto

La Prelatura di São Félix do Araguaia si trova nel Nordest del Mato Grosso. Si estende su 155 mila chilometri quadrati e si trova tra i fiumi Araguaia e Xingu. I Comuni più grandi sono Confresa (40 mila abitanti), Vila Rica e Querência (entrambi 30 mila). Il territorio è pianeggiante e attraversato da diversi fiumi, i più grandi dei quali sono: il Rio das Mortes, lo Xavantino, il São João, il Tapirapé, affluenti del fiume Araguaia. Presenta anche alcuni rilievi, come la Serra do Roncador, che separa i bacini fluviali della regione. Attualmente il territorio è quasi completamente disboscato al di fuori della terra indigena dello Xingu, lasciando il posto a estesi pascoli per il bestiame e, negli ultimi anni, alla coltivazione di soia e mais.

La popolazione
La popolazione è di circa 180 mila abitanti. Poiché il territorio è una frontiera agricola, proviene da tutte le parti del Brasile, evidenziando l’immigrazione dei nord-orientali, a partire dagli anni Trenta, e quella dei gauchos, abitanti dello stato del Rio Grande del Sud, discendenti in maggioranza da immigrati italiani e tedeschi, dalla metà degli anni Ottanta. La regione è abitata anche da numerose popolazioni indigene: Kalapalo, Kuikuro, Kaiapó, Kaiabí, Juruna, nella parte occidentale,; Karajá, Tapirapé, Javaé, Xavante, Kanela e Krenak nella parte orientale. C’è grande diversità linguistica e culturale tra i diversi popoli. La regione è stata abitata fin da prima dell’arrivo dei bianchi da diverse nazioni indigene ed era in gran parte accompagnata dai padri Domenicani. Solo a partire dai primi decenni del secolo scorso iniziarono le migrazioni dal Nordest, in fuga dalle ricorrenti siccità. Si stabilirono lungo il fiume Araguaia, convivendo con gli indigeni senza troppe tensioni. Il territorio era ricoperto di foreste e la situazione cominciò a cambiare solo dopo la dittatura militare, che ebbe come una delle sue bandiere l’occupazione dell’Amazzonia con il motto “Per un popolo senza terra, una terra senza popolo”. In realtà, i militari hanno diviso il territorio tra poche persone, creando enormi fattorie e ignorando gli indigeni. Ciò provocò numerosi conflitti, molti dei quali sanguinosi. Fu nel 1968 che a São Félix do Araguaia arrivò padre Pedro Casaldáliga.

La prelatura
Il 13 maggio 1969, con la bolla pontificia Quo commodius, fu eretta la Prelatura di São Félix e padre Casaldáliga fu ordinato vescovo nel 1971. Lui e l’équipe pastorale si schierarono presto in difesa degli indigeni e degli invasori, provocando la reazione degli agricoltori latifondisti e dei militari al potere. Padre Casaldáliga, il giorno della sua ordinazione episcopale, pubblicò la lettera pastorale Una Chiesa dell’Amazzonia in conflitto con il latifondo, che suscitò grande scalpore a livello nazionale. L’atteggiamento profetico della Prelatura finì per diventare un riferimento per uno stile di Chiesa fermamente dalla parte dei piccoli e coraggiosa nel denunciare gli abusi dei potenti. Padre Casaldáliga rimase alla guida della Prelatura fino al 2005; nel 2006 gli successe dom Leonardo Steiner, che rimase fino al 2011. Nel 2012, dom Adriano Ciocca Vasino ha assunto la pastorale della Prelatura. In quegli anni sono state create nuove parrocchie ed è stato possibile avere un aumento sostanziale di agenti pastorali. La Prelatura ne contava complessivamente 36, 12 dei quali avevano tra 70 e 90 anni e solo 7 sacerdoti, tutti religiosi tranne uno. Dalla fondazione si sono succeduti due vescovi religiosi – dom Pedro Casaldàliga, claretiano, e dom Leonardo Steiner, francescano – e per ultimo un diocesano, dom Adriano Ciocca Vasino, già sacerdote fidei donum della diocesi di Novara, Italia.

La società
Negli ultimi dieci anni la regione ha subito una trasformazione che è ancora in corso. Considerata una frontiera agricola nell’arco meridionale dell’Amazzonia, si assiste a un’accelerazione della deforestazione e a un’avanzata inarrestabile dell’agrobusiness, sostituendo l’allevamento bovino, espellendo progressivamente i piccoli proprietari terrieri e minacciando i territori indigeni. Le infrastrutture sono ancora piuttosto precarie e l’agrobusiness controlla l’economia, la politica, l’informazione, l’istruzione... La Prelatura rimane l’unica istituzione critica di fronte alla realtà. L’alfabetizzazione supera il 90 per cento, ma solo una minoranza della popolazione legge facilmente e la grammatica e la sintassi scritta sono molto scarse. Nel territorio sono attualmente presenti diverse università private di dubbia qualità, tanto che per studi più qualificati i giovani partono per città più grandi fuori territorio. A Confresa sta nascendo il campus dell’Università Cattolica del Mato Grosso.

La Prelatura
mappa-Brasile

La Prelatura di São Félix do Araguaia è stata eretta il 13 maggio 1969. Il primo vescovo, ordinato nel 1971, fu padre Pedro Casaldáliga. A lui si sono succeduti dom Leonardo Steiner (francescano) e dom Adriano Ciocca Vasino (fidei donum della diocesi di Novara, Italia).

15 le parrocchie della prelatura. In programma la nascita di altre tre.

9 i sacerdoti diocesani incardinati. Tre quelli provenienti da altre Diocesi. L’età media dei sacerdoti è di 46 anni

5 i teologi presenti: tre hanno terminato gli studi e fanno il tirocinio, due stanno ancora studiando.

Laici e laiche sono attivi nell’animare le comunità che ogni domenica non riescono a celebrare l’eucaristia per la mancanza di preti.

Fonte: Prelatura di São Felix do Araguiaia.

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