Seminario minore e Medici con l’Africa Cuamm. A Rubano apre un punto vaccinazioni
È partita la campagna per reclutare volontari – tra personale sanitario e non sanitario – per somministrare i vaccini nella ex scuola media del Minore a partire da giugno
Apre in Seminario minore, a Rubano, il primo punto vaccinale a cura di Medici con l’Africa Cuamm. Questa felice “operazione” nasce dalla «profonda simpatia che il Minore sente, da tempo, nei confronti dell'ong padovana – racconta don Alessio Rossetto, pro-rettore – Il direttore don Dante Carrato incontra ogni anno i seminaristi e li coinvolge con una relazione diretta, e disponibile, tanto che, proprio grazie a loro questa simpatia si è allargata anche ai ragazzi e ragazze dei gruppi vocazionali. La carità nei tempi forti dell’Avvento e della Quaresima, frutto di qualche rinuncia dei ragazzi, è orientata verso Medici con l’Africa Cuamm. Quest'anno, ad esempio, i seminaristi si sono impegnati a sostenere le “buone cause” (mediciconlafrica.org/ buonecause/) offrendo più di qualche vaccinazione pediatrica e un paio di parti sicuri ed assistiti».
Il punto vaccinale in seminario minore – allestito nei locali della ex scuola media paritaria, che è separata dall'edificio dove vivono i seminaristi e dove si svolgono le attività vocazionali – verrà aperto nel mese di giugno. A questo proposito Medici con l'Africa Cuamm sta reclutando volontari: si cerca personale sanitario per lo screening dei pazienti e la somministrazione dei vaccini; e personale non sanitario di supporto nella logistica e nell’organizzazione del punto vaccinale (accettazione ingresso principale, controllo del flusso dei pazienti, supporto nelle sale d’attesa).
«Non credo sia nulla di straordinario, ma solo la risposta a un dovere che sentiamo dentro: il fare la nostra parte per un paese che ha sofferto e patito molto, il nostro, e lo facciamo con uno spirito di assoluto servizio, disponibilità e gratuità – sottolinea don Dante Carraro, direttore di Medici con l'Africa Cuamm – Ringrazio innanzitutto il vescovo Claudio Cipolla e con lui don Alessio Rossetto e don Giampaolo Dianin, rettore del Seminario di Padova, per la forte adesione all’iniziativa e per aver messo a disposizione, gratuitamente, questi spazi della Chiesa di Padova. Di fronte a una pandemia mondiale che ha toccato così pesantemente l’Italia ci siamo attivati fin da subito. Siamo medici, operatori sanitarie abituati a lavorare in Africa, sappiamo bene quanto importanti siano le vaccinazioni che ci hanno permesso di debellare patologie quali il vaiolo e la polio. In fase acuta, da gennaio-febbraio c’erano pochissime dosi, dovevano essere vaccinati gli operatori sanitari, quindi il sistema sanitario nazionale era in grado di intervenire con rapidità ed efficacia, perché i numeri erano contenuti. Ora che l’obiettivo è quello di vaccinare il numero maggiore possibile di persone, c’è bisogno di attivare tante altre componenti, esistenti sul territorio».
Non solo la simpatia reciproca è alla base di questa collaborazione. «La mia conoscenza personale con il Cuamm – racconta don Rossetto – si è approfondita con una esperienza di servizio che mi ha impegnato nei primi giorni di quest’anno e dove ho potuto conoscere ancora meglio la professionalità e umanità di chi opera in questa ong. I contatti e le conoscenze nate in questo servizio hanno mosso i primi passi e le prime valutazioni per l’apertura di questo centro vaccinale».
Ma c’è dell’altro: «Come tante persone e realtà anche il Seminario minore ha dovuto fare i conti con le fatiche degli isolamenti, con le preoccupazioni dei primi tamponi positivi e gli imprevedibili allungamenti delle quarantene. Proprio perché toccati da questa fatica, nel momento in cui ci è stata chiesta la possibilità di aprire il centro vaccinale nella nostra ex scuola ci siamo attivati immediatamente. Per il seminario, mettere a disposizione questo luogo e la generosità dei seminaristi ci sembra sia uno dei modi più giusti e preziosi per “fare carità” in questo tempo di pandemia».
A servizio
La ex scuola del Seminario minore è la seconda realtà della Diocesi che mette a disposizione i propri spazi per favorire la campagna vaccinale. Sabato 24 aprile si sono aperte le porte della chiesa di San Paolo in Padova. La richiesta è giunta al parroco da un medico di medicina generale, Daniela Toderini, per vaccinare in sicurezza i settantenni del quartiere SantʼOsvaldo. «Non ho avuto incertezze a dare l'autorizzazione – ha dichiarato il vescovo Claudio – il Vangelo ci parla di Gesù che serve la vita, che condivide le preoccupazioni della gente. Per questo richiamo evangelico anche noi, che desideriamo seguire la strada tracciata da Gesù, siamo contenti di poter andare incontro alle necessità che questo tempo di pandemia presenta come urgenti».
Sono giunte già numerose candidature
«Quando il presidente Zaia e l’Ulss ci hanno chiesto la disponibilità, abbiamo detto subito di sì – sottolinea don Dante Carraro – Una volta visitati con i tecnici dell’Ulss, gli spazi della scuola del Minore sono stati ritenuti idonei. Ora andranno riordinati ed equipaggiati. In pochi giorni da quando abbiamo aperto le iscrizioni per i volontari, abbiamo avuto già 120 adesioni, che continuano a crescere! 40 sono sanitari e 80 non sanitari. Dopo una formazione ci saranno dei turni di 6 ore al giorno e, nei fine settimana, di 12 ore, per dare la possibilità a chi lavora di usufruire del servizio il sabato e la domenica». Per candidarsi: mediciconlafrica.org